Segrate, 23 febbraio 2012 - Gli ambientalisti sono scesi in campo tante volte per denunciare la situazione della Lucchini Artoni, ma dalle istituzioni segratesi nessuno ha mai risposto. E così, dopo il sequestro preventivo dell’ex dogana e le indagini in corso sulle presunte irregolarità legate allo smaltimento di rifiuti inquinanti, sulla città cadono a pioggia le reazioni di associazioni e politici. «Sulla vicenda della Lucchini Artoni a Segrate abbiamo già fatto tante denunce, - spiega il presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine -, anche i cittadini lo hanno notato. Il coordinamento tra la polizia provinciale e la guardia di finanza ha funzionato stavolta, ma era già noto da molto che quell’azienda aveva dei trascorsi non troppo trasparenti e che stoccasse materiale con attività non lecite. È sempre la solita storia. Pare che qui le autostrade si costruiscano per piazzare rifiuti».
L’area sequestrata mercoledì mattina dalla guardia di finanza e dalla polizia provinciale riguarda quella dell’ex dogana, un terreno di 30mila metri quadrati che si trova a poche centinaia di metri dal tracciato della viabilità speciale e a ridosso dei cantieri del più grande centro commerciale d’Europa. «L’impegno dell’Amministrazione provinciale contro i reati ambientali - afferma Paolo Cova, consigliere provinciale del Pd - non potrebbe che aumentare se decidessero di rimettere in funzione il Laboratorio mobile ambientale che è stato smantellato».
Il mondo della politica chiede un giro di vite contro i reati ambientali, mettendo in campo azioni forti per prevenire i disastri ecologici. «Nei giorni scorsi - aggiunge Cova - abbiamo segnalato che il laboratorio per il pronto intervento ambientale era stato abbandonato in un parcheggio e che non svolgeva più le sue attività di monitoraggio».
La reazione di Palazzo Isimbardi è però positiva. «L’operazione di Segrate, svolta congiuntamente con la guardia di finanza, dimostra ancora una volta la grande attenzione della polizia provinciale nell’attività di contrasto ai reati ambientali - dice l’assessore alla Polizia provinciale, Stefano Bolognini - e in particolare per quanto riguarda lo smaltimento illecito di rifiuti non autorizzati. L’Amministrazione provinciale è oggi più che mai impegnata con ogni sforzo nella lotta contro questi gravi illeciti».
Nell'impianto di smaltimento sono stati inoltre sequestrati 7 camion, oltre a diversi documenti in un impianto di conferimento dei rifiuti di Cassano. «Ci auguriamo che il Laboratorio mobile venga ripristinato il prima possibile - aggiunge Luca Gandolfi, consigliere provinciale dell’Idv - si tratta di una risorsa preziosa. Le violazioni alla legge in tema ambientale purtroppo sono in continuo aumento, come dimostra il sequestro dei 30mila mq nell’area dell’ex dogana a Segrate. La polizia provinciale deve poter continuare a svolgere quel ruolo da protagonista in questa importante battaglia contro i reati ambientali, così come è stato fino ad oggi».
patrizia.tossi@ilgiorno.it
© Riproduzione riservata