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Melzo, inaugurati i reparti di medicina e chirurgia all'ospedale

Bagno di folla e di autorità, mercoledì mattina, per l’inaugurazione

I nuovi reparti al Santa Maria delle Stelle. Da sinistra, Marco Bosio e il sindaco Bruschi

Melzo (Milano), 28 aprile 2016 - Brindisi inaugurale sui nuovi reparti, le tribolazioni in corsia sono finite: «Oggi è il giorno della ripartenza». Bagno di folla e autorità, ieri mattina, per l’inaugurazione a Melzo dei nuovi reparti di Medicina e Chirurgia. Pochi ritocchi, e sarà pronta anche la nuova Otorinolaringoiatria al terzo piano. Fine, o quasi, dei cantieri che tenevano in ostaggio il Santa Maria delle Stelle dal 2010. Fine lavori all’interno, si prosegue all’esterno, dove prende corpo lo scheletro metallico del nuovo monoblocco operatorio. Padrino soddisfatto del taglio del nastro il direttore generale dell’Asst Melegnano e Martesana Mario Nicola Alparone. Pochi mesi in sella, e un traguardo importante.

Con lui, al momento dell’inagurazione, il dirigente della Regione Lombardia Walter Bergamaschi, il direttore dell’Ats Città Metropolitana Marco Bosio, e, in rappresentanza delle amministrazioni comunali, il sindaco di Melzo Antonio Bruschi e il presidente dell’Assemblea dei sindaci Umberto Gravina. Poi il personale, numeroso. In testa i primari, quegli stessi che, solo poche settimane fa, lanciarono un grido di dolore per disagi e depotenziamento del nosocomio. Il taglio del nastro di ieri, fra terzo e quarto piano, ha riguardato i 26 e 22 nuovi posti letto dei reparti di Chirurgia e Medicina. Entrambi sono già funzionanti e aperti ai pazienti, «non inauguro niente - dice Alparone - che non sia già perfettamente a regime». «Il traguardo è importantissimo, ed era tutt’altro che scontato - spiega il dirigente -. Abbiamo gestito situazioni complesse, quello di oggi è un risultato a più mani. Grazie, di cuore, a chi ha consentito di arrivare a questa inaugurazione, e al personale che ha continuato a operare al meglio senza perdere un colpo».

Come Cicerone, nel breve giro al reparto medico, il primario Mauro Mascherpa: le stanze a due, tre e quattro letti, sale personale e infermieri nuove, una cucina a colori sgargianti «per poter assistere al meglio i pazienti e fornire loro la migliore qualità». «Quello cui assistiamo oggi - dice Bergamaschi - è esattamente ciò che abbiamo in mente quando ragioniamo di sanità territoriale. Qui si è parlato a lungo di ospedale unico. Ma la vera sanità è quella costruita in loco sulla base delle esigenze dei pazienti, non semplicemente dei territori. Il futuro degli ospedali della Martesana è nel rispetto della mission dei singoli nosocomi. Per acuti o per cronici, perché la lungodegenza non va vissuta come elemento riduttivo». La stagione dei cantieri aziendali è solo al principio. Presto partiranno i lavori a Vaprio d’Adda. Trasferiti Oncologia e Hospice, «affronteremo la riqualificazione a Gorgonzola».