REDAZIONE MILANO

Coppia dell'acido, gli avvocati di Boettcher: "Il figlio fu sottratto a Martina"

Gli avvocati di Alexander Boettcher e madre nella procedura di adottabilità contestano la misura presa "con una lettera" da parte diAnnamaria Fiorillo. Ma il pm si sarebbe mosso il giorno prima della nasciata chiedendo un atto urgente per vietare "i rapporti della madre con il figlio"

Patrizia Ravasi con il figlio Alexander Boettcher in Tribunale a Milano

Milano, 1 ottobre 2015  – Avvocati di Boettcher e della madre all'attacco del pm Annamaria Fiorillo: secondo i legali difensori il magistrato di turno la notte di Ferragosto quando è nato il bambino di Martina Levato e Alexander, avrebbe commesso una "sottrazione di minore" nel decidere di allontanare il piccolo dalla mamma. Una separazione disposta senza avere "il potere di farlo", perché lo fece non con un "provvedimento ma con una semplice lettera". "Provvedimento formale" che arrivò qualche giorno dopo da parte del Tribunale per i minorenni. Lo sostengono Valeria Barbanti e Michele Andreano, che assistono il 30enne e la mamma Patrizia Ravasi nel procedimento di adottabilità aperto per il neonato davanti al Tribunale dei minori.

"Secondo noi - ha spiegato Andreano - è giusto che il Tribunale valuti com'è avvenuto il distacco del bambino dalla madre. Un pm non ha il potere di farlo" perché questo tipo di decisione spetta al Tribunale. L'avvocato Andreano ha ribadito che il pm Fiorillo non avrebbe potuto disporre l'allontanamento d'urgenza del piccolo da Martina a prescindere dal "contenuto della lettera mandata (dalla Procura,ndr.) alla clinica Mangiagalli il 14 agosto", quindi qualche ora prima della nascita del bambino. I legali hanno sollevato dubbi anche sui tempi dell'invio della carta all'ospedale. "Nessun provvedimento può essere assunto prima della nascita", hanno ricordato. giudici minorili diedero, poi, la possibilità alla madre di vedere il bimbo una volta al giorno in ospedale e poi aprirono il procedimento di adottabilità del piccolo che è stato successivamente collocato in una 'casa famiglià.

Intanto, sempre il legale Barbanti, che assiste Alexander e la madre Patrizia Ravasi nel procedimento di adottabilità, spiega che non ha potuto ancora accedere agli atti del fascicolo compresa la relazione dei servizi sociali del Comune di Milano sul nucleo familiare depositata ieri al Tribunale per i minorenni. E anche il legale Laura Cossar, che assiste Martina e i suoi genitori, denuncia di essere andata in mattinata in Tribunale per aver accesso alla relazione che, invece, non le è stata consegnata.

Gli avvocati hanno quindi lamentato una costante fuga di notizie nel caso della "coppia dell' acido", che a loro avviso non permette di giudicare serenamente sul futuro del minore. In particolare spuntano il dito contro le indiscrezioni di stampa relative alla relazione degli assistenti sociali sul nucleo familiare e "sugli incontri tra il bambino e i nonni e il bambino e i genitori". 

Questa la denuncia degli avvocati ma intanto si scopre che il pm minorile di Milano Annamaria Fiorillo, il giorno prima della nascita del figlio di Martina inoltrò alla clinica Mangiagalli, ai servizi sociali e alla Procura milanese un atto urgente con cui stabilì di vietare "i rapporti della madre con il figlio". Nell'atto il magistrato, dopo aver ricordato la «segnalazione» ricevuta sull'imminente «parto della detenuta», spiegava che "a tutela del neonato verrà immediatamente aperto davanti a questo Tribunale per i minorenni un procedimento di adottabilità". E "nelle more della decisione di tale Giudice - scriveva il pm - il bambino non potrà essere dimesso, se non affidandolo ad un Responsabile dei Servizi Sociali di Milano per il suo più idoneo collocamento e saranno evitati i rapporti della madre con il figlio"

L'ultima parola spetterà, in ogni caso, al Tribunale a conclusione del procedimento di adottabilità che passerà per il deposito di memorie da parte dei legali e per la fissazione di un'udienza. E Martina e Alex potrebbero essere convocati davanti ai giudici minorili.