Milano, 29 ottobre 2010 - Marinella Colombo, la donna arrestata mercoledì e poi rilasciata per aver portato i suoi figli in Italia dopo la fine del suo matrimonio con un cittadino tedesco, ha ripercorso la sua vicenda giudiziaria: "In Germania le leggi sono diverse dal resto dell’Europa. I figli non hanno una madre e un padre, ma sono di proprietà dello Stato". E ha ribadito che la decisione del tribunale dei Minori di Milano di rimpatriare i bambini è stata presa "in base a una documentazione falsificata. Il tribunale dei minori si è basato su una traduzione falsa e, per questo, è stato tratto in inganno".

 

LA NOTTE A SAN VITTORE -  In carcere, una notte infinita passata insonne. Marinella Colombo era stata condotta in una celal con altre due detenute, che sono state molto gentili con lei: "Una notte infinita passata a pensare ai miei bambini, e continuando a ripetermi che tutto questo era un'ingiustizia e che la mia lotta era proprio per loro, per far sì che anche loro potessero al più presto avere un'esistenza normale perché abbiamo già sofferto troppo". E ha concluso: "Poi l'arrivo dell'albae la speranza che le ore potessero passare veloci, fino a quando stata condotta in sala udienze, dove ad aspettarmi c'erano i miei avvocati, Laura e Francesca. Sono stata ascoltata e poi mi hanno ricondotta in cella. Dopo qualche ora è arrivata la guardia, ha aperto la porta e ha esclamato: ‘Colombo in uscita’".

 

UNA VITA SERENA PER I FIGLI - Marinella Colombo non si arrende: "Voglio solo che i miei figli abbiano una vita serena, che tornino a scuola, con i loro amici. I suoi bambini, negli otto mesi passati in Italia (ora si trovano all’estero) hanno studiato, hanno preparato un esame e ora chiedono quando possono farlo. La donna, con il suo avvocato Laura Cossar, è attesa dall’udienza davanti ai giudici d’appello che dovranno decidere se estradarla in ragione del mandato d’arresto europeo nei suoi confronti per sottrazione di minori. L’udienza, che non è ancora stata fissata, si terrà nei prossimi giorni mentre il 10 novembre, davanti ai giudici del Tribunale dei minori, proseguirà quella in cui si discute il ricorso dei bambini contro il rimpatrio disposto dall’Autorità giudiziaria tedesca. Un'autorità giudiziaria che la donna accusa apertamente di abusi e di aver falsificato dei documenti alla base del provvedimento ratificato dai giudici milanesi. Anche l’avvocato tedesco che l’ha assistita in Germania è stato denunciato ed è ora indagato dalla Procura di Milano per una serie di presunte scorrettezze. La donna ha spiegato: "In Germania  un avvocato non giura di tutelare le persone che assiste, ma giura nell’interesse dello Stato, immaginatevi come puo’ avermi rappresentato".