Milano, 12 gennaio 2011 - Girando per Milano non se ne ha forse la sensazione ma c’è una città sotterranea che si sta sviluppando e sarà determinante per la mobilità futura. Parliamo dei cantieri della metropolitana. A parte l’ormai discussa linea M2, ossia il prolungamento della tratta Famagosta-Assago, l’unica in superficie e che sarà pronta per il 20 febbraio (costi lievitati del 20% in più, il totale è 88,5 milioni di euro), gli altri cantieri aperti riguardano M3 (quattro fermate conclusione dei lavori in primavera prolungamento 3,7 chilometri pari a 350 milioni compreso costo compreso il materiale rotabile.), la M5, quinta linea metropolitana (Garibaldi-Bignami 6 chilometri costo 627 milioni più l’altra tratta Garibaldi-San Siro di 6,7 chilometri, costo 900 milioni con il materiale rotabile).
Il prolungamento della linea verde è al centro di feroci polemiche dopo che lunedì è nuovamente slitatta la data di messa in esercizio. Atm ha rilevato una serie di problemi costringendo Mm, responsabile del cantiere, a prenderne atto. La M3 è invece un importante raccordo per l’intera rete urbana ed extraurbana. La linea si sviluppa da nord, in piazzale Maciachini, per terminare verso sud-est al confine con San Donato Milanese. Infine, si aprirà il cantiere a febbraio per la realizzazione di un tratto della M1, Sesto-Monza (1,9 chilometri, costo 206 milioni con il materiale rotabile).
La M5, come l'altra nuova metropolitana M4, sarà più leggera e a maggior contenuto tecnologico. Il sistema sarà completamente automatizzato, senza conducenti sui convogli. Grazie all’automatismo, saranno possibili frequenze più elevate (90 secondi riducibili teoricamente sino a 75). Il lilla sarà il colore identificativo della nuova linea M5. Diverso, però, il discorso che riguarda la M4: qui i cantieri non sono ancora partiti, la Metropolitana milanese ha curato la progettazione e in aprile il Comune dovrà assegnare l’appalto ad una delle due cordate che hanno partecipato alla gara. Una sorta di fiore all’occhiello, questo metrò «leggero» che va da San Cristoforo, zona Lorenteggio, a Linate. In totale quindici chilometri (il costo totale è di 1.700 milioni di euro compreso il materiale rotabile) che collegherà meglio la zona sud della città con le altre linee e dunque con il centro. Ma qual è l’incidenza del costo al chilometro?
Difficile fare una stima esatta, dicono dal quartier generale di Metropolitana milanese, «perchè entrano in gioco diverse variabili» ma si va da un minimo di 60 milioni sino ad un massimo di 70 al chilometro. Spiega Stefano Cetti, direttore generale di Mm: «Noi abbiamo dei costi inferiori alla media europea. Sono diversi i fattori che determinano i costi di grandi infrastrutture come le metropolitane. La scelta fra pesante o leggera, la situazione del terreno, l’iter delle procedure autorizzative che in Italia sono particolarmente lunghe e complesse. Tra l’inizio di una progettazione preliminare e l’approvazione del progetto definitivo passano in media 4 anni. Poi la certezza dei finanziamenti. Le faccio un esempio: a Madrid sono state realizzate due linee di metropolitana in cinque anni. Sin dall’inizio dell’opera i finanziamenti erano tutti a disposizione».
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