Milano, 13 gennaio 2011 - Aumenta il numero di famiglie che stentano a pagare il mutuo sulla casa e i finanziamenti sottoscritti per acquistare, ad esempio, un’auto. E aumenta il numero dei contenziosi legali con le banche. Sono 51.426 le richieste di ingiunzioni di pagamento inviate al giudice di pace dagli istituti di credito fino a dicembre 2010. A dicembre 2009 le richieste di ingiunzioni si erano fermate a 44.211. In un anno, quindi, le famiglie in difficoltà con le rate del mutuo sono aumentate di 7.200 unità, fino ad arrivare oltre quota 51 mila: poco più del 5 per cento del totale dei residenti in città. E, inevitabile, i rapporti con le banche si fanno sempre più difficili.

Anche i contenziosi legali sono aumentati da un anno all’altro. Fino a dicembre 2010 le banche hanno fatto causa a 8.526 famiglie. L’anno prima le cause avviate erano state 5.015. Ben tremila in meno. I dati forniti dall’Assoconsumatori si riferiscono alle ingiunzioni di pagamento presentate al giudice di pace. Non a caso. Per mutui che prevedono rate mensili uguali o inferiori ai 1.600 euro è proprio al giudice di pace che gli istituti di credito devono avanzare richiesta di ingiunzione. I dati sono, quindi, particolarmente significativi: la maggior parte dei mutui per la casa sottoscritti in città non supera infatti i 1.600 euro di rata mensile. In media, a Milano, si sottoscrivono mutui che prevedono rate mensili comprese tra i 500 e i 700 euro.
 

Letti altrimenti, i dati dicono che le famiglie portate davanti al giudice dagli istituti di credito sono il 17 per cento delle famiglie in difficoltà con le rate. Nel 2009 erano l’11 per cento. L’aumento, stavolta, è di sei punti percentuali. A risolversi per la causa legale sono indifferentemente banche italiane e banche straniere. Istituti finanziari italiani come istituti finanziari stranieri.

Non va meglio se si sfoglia il capitolo relativo ai finanziamenti chiesti dalle famiglie per acquisti diversi dalla casa, come l’acquisto dell’auto o dei mobili. A dicembre 2009 si contavano 13.246 famiglie morose quanto al pagamento delle rate dei prestiti. Le cause già avviate nei loro confronti erano 183. A dicembre 2010 si contano 14.534 famiglie morose e 312 cause avviate. I contenziosi sono quasi raddoppiati e nella schiera di quanti faticano a onorare i prestiti ci sono 1.288 milanesi in più. A finire davanti al giudice sono tanto i cittadini italiani quanto quelli stranieri. Anche in questo caso, dietro ai dati non si apprezzano differenze significative se si proporziona il numero dei proprietari di casa italiani e dei proprietari di casa stranieri al numero dei proprietari di casa, italiani e stranieri, oggi in crisi con il pagamento del mutuo acceso con gli istituto di credito.

Poco sembra incidere la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo per la casa per periodi variabili, a seconda dei contratti e degli istituti di credito, dai tre mesi fino ad un anno. La sospensione delle rate scatta infatti in casi di particolare gravità e che perdurano nel tempo. Da qui le richieste di modifica della legge da parte delle associazioni dei consumatori. L’Assoconsumatori, in particolare, chiede di rendere più agevole il ricorso alla sospensione delle rate da parte delle banche, a tutto favore delle famiglie. Quanto ai finanziamenti, il fenomeno nuovo è quello delle carte ricaribili. Facili e immediate da usare, stanno prendendo piede soprattutto tra i giovani. Si tratta di carte che non richiedono l’apertura di un conto corrente bancario. Piuttosto, istituti e società di finanziamenti e prestiti concedono al cliente un fido, spesso di duemila euro. Ad ogni acquisto il fido scende e al cliente si chiede di pagarlo il mese successivo, tramite normali bollettini o con prelievo dal conto corrente, qualora il cliente lo abbia. In altre parole: nel giro di pochi giorni, solo mettendo una firma sui moduli inviati dalla società finanziaria di turno a domicilio, ci si trova ad avere, grazie alla carta, una disponibilità di duemila euro. Accettata ovunque, la carta permette di fare acquisti entro la soglia del fido. E gli acquisti si pagano il mese successivo. E stavolta con soldi che il cliente deve avere o trovare. In molti casi questo tipo di finanziamento viene proposto ai giovani. E in altrettanti casi finisce che siano proprio loro, i giovani, a rappresentare i nuovi morosi. Ragazzi che magari non sono mai entrati in una filiale bancaria, ragazzi che magari fanno il lavoretto per arrotondare mentre studiano all’università. Poco importa. Conta solo, per la legge e per le finanziarie, che siano maggiorenni.