Milano, 2 febbraio 2011 - Continua l’assedio delle polveri sottili sull’aria di Milano: la concentrazione di Pm10 è arrivata ieri a valori di tre volte superiori il limite consentito dei 50 microgrammi per metrocubo. Complici le condizioni atmosferiche e la mancanza di vento, nemmeno la 'fase due' del piano antismog voluto dal sindaco Letizia Moratti, entrata in vigore da lunedì con le restrizioni alla circolazione in centro e l’obbligo di abbassare la temperatura dei termosifoni, sembra stia funzionando davanti all’assedio dell’inquinamento. Anche ieri le centraline dell’Arpa hanno registrato valori fuori controllo: 120 in Città Studi, 130 al Verziere e addirittura 159 nella stazione che l’amministrazione ha scelto come riferimento, quella di via Senato.
Il sindaco Letizia Moratti, pur confermando che il Comune di Milano ha allo studio una serie di correttivi alla fase due del piano antismog per ridurre i disagi legati ai divieti, ha voluto sottolineare che la salute dei cittadini prevale sempre sugli interessi dei commercianti. "Stiamo lavorando per un equilibrio tra le esigenze dei commercianti e l’esigenza di tutelare la salute dei cittadini, che viene prima di tutto", si è limitata a dire Letizia Moratti in risposta alle pressioni dell’Unione del Commercio per ottenere deroghe alla chiusura del centro per i mezzi soggetti a Ecopass.
Quanto al possibile blocco del traffico di domenica prossima, il sindaco non si è voluto sbilanciare sulle modalità con cui renderlo più flessibile rispetto a quello della scorsa settimana. E ha detto: "Cercheremo di lavorare per creare meno disagi possibili per i nostri concittadini".
SINDACI HINTERLAND - Gli amministratori locali dei Comuni di Rozzano, Sesto San Giovanni, San Donato Milanese, Pioltello, Cologno Monzese, Vimodrone, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Cormano, Bresso, Bollate, Baranzate, Novate Milanese, Settimo Milanese, Pero, Cesano Boscone, Corsico, Opera, Assago, hanno chiesto alla Provincia, con una lettera, "l’adozione di una metodologia di lavoro condivisa e ribadiscono il loro impegno ad implementare misure strutturali di lungo periodo per ridurre le emissioni nocive in atmosfera ed evidenziano la necessità di aprire un tavolo di confronto permanente per pianificare strategie comuni in tema di politiche ambientali e di salute pubblica".
La richiesta, hanno spiegato i 19 sindaci, "si rende ancora più urgente considerata l’ipotesi del Comune di Milano di adottare un nuovo provvedimento straordinario di limitazione del traffico nella giornata di domenica 6 febbraio". "La salubrità dell’aria rappresenta un tema di particolare rilevanza per tutti i soggetti istituzionali - ha detto il sindaco di Rozzano Massimo D’Avolio - azioni sporadiche e prive di coordinamento, come il blocco del traffico domenicale, non risolvono la situazione e generano solo disagi ai nostri cittadini. Dobbiamo intervenire con consapevolezza nei settori che causano le maggiori emissioni di polveri sottili.
"Qualsiasi misura si decida per abbassare i livelli di inquinamento, o tutti prendiamo gli stessi provvedimenti o si creano disagi ai cittadini senza risolvere il problema - ha commentato Giorgio Oldrini, sindaco del Comune di Sesto San Giovanni - le decisioni devono andare al di là di misure unilaterali di singoli comuni, anche di quelli grandi come Milano". Infine, il sindaco di Assago, Graziano Musella ha detto: "Trovo giusto aderire a questo summit antismog, la qualità dell’aria che respiriamo è importante e noi che siamo un Comune di prima fascia abbiamo l’obbligo di preoccuparci. Per quanto mi riguarda considero la Provincia un riferimento e una guida anche per affrontare la questione dell’emergenza smog. Riunire i sindaci a questo tavolo di lavoro darà i suoi frutti, sono certo che troveremo azioni condivise politicamente ed efficaci per l’ambiente e per il bene comune”.
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