Milano, 10 maggio 2011 - Stavolta si può davvero di dire che i diavoli fanno le pentole, e anche i coperchi. Se i sondaggi ci prendono, la vittoria del Milan ha fatto guadagnare a Letizia Moratti cinquemila voti, forse anche qualcosa di più, che potrebbero però essere decisivi in un testa a testa fra lei e Pisapia che si trascina da settimane. Sempre parlando di sondaggi.
Che non sono oroscopi o predizioni magiche, ma stavolta un po’ sì. Lo conferma il sondaggista Nicola Piepoli, che si dichiara comunque ottimista sulla vittoria del centrodestra. Piepoli, quanto sposta la conquista dello scudetto in termini elettorali? «Sono cose inconsce, non sono certo determinabili attraverso domande».
In che senso? «Se Silvio Berlusconi ha confermato la sua immagine di vincitore sabato all’Olimpico di Roma, nessuno però lo confesserà mai. Nessuno dirà mai che ha votato per la Moratti pensando al Milan di Berlusconi. Neanche quelli che lo fanno».
Però ci sono, questi elettori dal cuore rossonero. «Qualcuno c’è senz’altro, potrebbe essere l’1 per cento. Ma visto che non è un dato prendibile, possiamo dire che è un dato inventato ma verosimile».
Comunque in elezioni come queste anche una percentuale così piccola conta. «Di sicuro conta qualcosa, e magari fa anche la differenza tra vittoria e sconfitta al primo turno. Comunque io sono sicuro che Letizia Moratti vincerà, e vincerà al primo turno».
Lei ha un cuore interista o milanista?
«Io sono per il Torino».
Qual è la tipologia di questo elettore rossonero?
«Sia a Milano che a Roma ci sono tanti club pro-Milan, e sono diretti da berlusconiani convinti. Comunque, Silvio Berlusconi è un habituée della vittoria».
E infatti già prima della fatidica partita i vertici del Pdl esultavano: «San Siro vale cento piazze» affermava la milanista Paola Frassinetti, coordinatrice della campagna elettorale del Pdl. Mentre il coordinatore regionale Mario Mantovani prediceva: «Come per i successi del Milan, ci auguriamo che il premier possa continuare a raggiungere grandi risultati per il Paese».
Anzi, secondo alcuni esperti, fu proprio la cessione di Kakà al Real Madrid, due anni fa, a portare al ballottaggio l’attuale presidente della Provincia Guido Podestà. Pare infatti che su molte schede annullate fu trovata la scritta «kakà» in segno di protesta. Mentre nel 2001 la vittoria del sindaco Gabriele Albertini fu certa grazie alla ricca campagna acquisti che il premier aveva promesso. Ma potrebbero essere solo leggende metropolitane, anzi calcistiche.
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