Milano, 19 maggio 2011 - "Metà promosso e metà bocciato". È il giudizio di Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente, su BikeMi, il servizio di bike sharing milanese. "Il Comune non spende, e se non si spende niente è difficile pretendere un servizio esteso e funzionante". Risponde Edoardo Croci, assessore comunale all'ambiente dal 2006 al 2009, promotore della lista civica "Progetto Milano migliore" a sostegno della Moratti contro Pisapia: "Il bike sharing milanese costituisce un'eccellenza a livello sia nazionale che internazionale e un risultato importante della giunta Moratti".
"In attesa della seconda fase del progetto, che non arriva mai - attacca Poggio - c'è solo un barlume di bici in stazione centrale, giusto per dire 'vedete che l'ho iniziata' proprio prima delle elezioni". Legambiente giudica buono sia l'orario che l'attività di promozione del servizio, ma denuncia una forte mancanza di coordinamento nell'amministrazione e nella gestione. "La Moratti ha fatto un terzo di ciò che aveva promesso - commenta il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia. - Mancano 300 stazioni di BikeMi, ci sono ritardi e inefficienze e non si sono coordinati i vari assessori, portando Milano molto sotto la media europea".
"Già oggi - ribatte Croci - Milano figura tra le città leader in Europa, con 1.400 bici distribuite in 103 stazioni. Meglio di noi hanno fatto solo Parigi, Barcellona, Londra, Lione, Siviglia, Copenhagen, Monaco e Berlino, mentre siamo davanti a Stoccolma, Oslo, Saragozza e Bruxelles". Croci è anche presidente di Milanosimuove, il comitato promotore dei referendum milanesi sull'ambiente, che si terranno il 12 giugno in contemporanea a quelli nazionali: "Seguendo i referendum, la realizzazione integrale del progetto milanese porterebbe la città al secondo posto in Europa". Uno dei quesiti, infatti, chiede il raggiungimento della soglia di 10 mila bici entro il 2012.
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