Milano, 4 luglio 2011 - Sono iniziati da appena due giorni. Neanche il tempo di esultare per i primi risultati in positivo che già è scoppiata la polemica sui saldi. È scontro aperto tra Comune e Ascobaires, la principale associazione di commercianti di corso Buenos Aires. Al centro del contendere, la notte bianca dello shopping di mercoledì 6: «Sarebbe il terzo anno consecutivo», diceva il presidente Gabriel Meghnagi qualche giorno fa. Condizionale mai così azzeccato, col senno di poi. Sì, perché l’Assessorato alle Attività produttive, al cui indirizzo di posta elettronica Meghnagi assicura di aver inviato una mail «con largo anticipo», ha risposto: «No, grazie». Le motivazioni le elenca Franco D’Alfonso, responsabile del Commercio: «Venerdì ci è arrivata una lettera di quattro righe in cui Ascobaires ci chiedeva di prolungare l’apertura dei negozi fino alle due. Come dire, non proprio un’iniziativa organizzata con tutti i crismi».

 

E ancora, «c’è una procedura da rispettare, dal blocco del traffico all’occupazione del suolo pubblico». Quindi, «non so come fossero abituati prima, ma da oggi chi vuole organizzare eventi deve rispettare due condizioni: dar vita a manifestazioni serie e interpellare tutte le parti in causa». In poche parole, il Comune non darà il placet alla notte dello shopping: «Non accetteremo richieste come fossimo un bancomat - chiosa l’assessore - tantomeno di essere informati di quello che succede in città solo a cose fatte. Ad esempio, due giorni fa (venerdì, ndr) si era diffusa la voce che via Dante stesse organizzando un’iniziativa analoga senza avvisarci: alla fine, non se n’è fatto nulla». Tornando a Baires, forse è stato anche lo scarso entusiasmo delle altre associazioni di commercianti a pesare sulla decisione: «Ho chiesto in giro - fa sapere D’Alfonso - ma nessuno ne era al corrente». Allora meglio rimandare: «Non siamo contrari alla notte bianca, ma vogliamo più chiarezza e maggior coordinamento». In futuro, annuncia, ci sarà «una sorta di Sportello unico» al quale rivolgersi per organizzare simili kermesse, cui faranno capo gli uffici e gli assessorati coinvolti. «Resta la nostra disponibilità a dialogare col territorio».
 

«Se queste sono le premesse, sarà molto difficile farlo - manda a dire Meghnagi -. Abbiamo fatto una richiesta ufficiale: ci aspettavamo una risposta formale, che non è ancora arrivata. Ci sembra molto scorretto: pensavamo di poter collaborare con la nuova amministrazione così come si era fatto con quella uscente, ma evidentemente era solo un’illusione». E torna alla mente quello striscione pro-Letizia Moratti che Ascobaires espose (in piena campagna elettorale) alla vigilia dell’inaugurazione dei nuovi marciapiedi: «Spero non c’entri nulla: noi siamo sempre stati apolitici e in cinque anni non abbiamo risparmiato critiche a quella Giunta. Vogliamo solo lavorare e rendere più viva questa città». Infine, la frecciata: «Il Comune ha dato il patrocinio al Gay Pride, che sabato scorso ci ha impedito di fare affari. Perché non autorizzare anche la notte dei saldi?».