Milano, 19 settembre 2011 - I comitati dei Navigli sono in fermento. Un fermento che in settimana, con ogni probabilità sabato, si coagulerà in un presidio o in un corteo di protesta contro l’amministrazione comunale. Ai sodalizi dei residenti, infatti, non è piaciuta la proroga fino al 9 ottobre dell’isola pedonale estiva, che si sarebbe dovuta chiudere sabato. Alla Giunta i comitati contestano sia il metodo che il merito del provvedimento.

«Avremmo voluto essere coinvolti, consultati. Per lo meno avvisati di questa proroga. Anziché scoprirlo, doccia fredda, attraverso i quotidiani. Gli incontri con gli assessori Franco D’Alfonso e Marco Granelli non sono mancati, ma né l’uno né l’altro ci hanno mai prospettato l’idea della proroga. È un regalo ai gestori dei locali» dicono, all’unisono, Gabriella Valassina, portavoce del «Comitato dei Navigli», Ana Brala, portavoce del «Comitato per la tutela dei Navigli» e Roberto Rivolta, portavoce del «Comitato abitanti Naviglio Pavese». «Questa Giunta — continua proprio Rivolta — fa del dialogo con la città la sua prerogativa. E all’inizio il dialogo c’è stato. Poi, però, ecco questa decisione a sorpresa, calata dall’alto. Siamo amareggiati». Già ieri è partito il tam tam tra i comitati per organizzare un’iniziativa di protesta. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, ma nelle intenzioni dei residenti c’è un presidio o un corteo per le vie dell’isola pedonale. Meglio se sabato, giorno in cui l’afflusso di avventori lungo i canali è massimo.

 

Ma perchè i residenti sono contrari alla proroga dell’isola pedonale? «Non fateci passare per quelli che vogliono spegnere la città, che vogliono impedire ai giovani o in generale ai milanesi di divertirsi» è la preghiera e la premessa di Rivolta. Preghiera accolta, largo alle ragioni del malcontento dei residenti. Brala fa notare che le «scuole ormai sono iniziate e i nostri figli hanno il diritto di dormire». Lo stesso Rivolta sottolinea che, al di là degli scolari, «si è tutti tornati a lavorare e ad alzarsi presto».

Il messaggio è chiaro: l’estate è finita, dopo tre mesi di isola pedonale con locali aperti e musica alta fino alle 2, dopo tre mesi di folla e chiasso, dopo tre mesi di auto in sosta selvaggia nelle vie immediatamente a ridosso dell’isola pedonale, i residenti ritengono di aver già dato. «Non siamo noi quelli che non accettano alcun compromesso — dice Rivolta —. Per tre mesi abbiamo accettato l’isola, ora però abbiamo diritto di chiedere che si torni alla normalità». L’assessore Franco D’Alfonso spiega che la proroga dell’isola «visto il clima ancora estivo, serve a tenere sotto controllo la movida».

 

Palazzo Marino sabato ha diffuso il proprio bilancio sui tre mesi di chiusura al traffico: risse, denunce e reati, tra le Colonne di San Lorenzo e i Navigli, sono calati rispetto all’anno scorso. Ma i residenti convengono fino ad un certo punto. «Abbiamo fatto più di una passeggiata di controllo — spiega Valassina —, il problema dei venditori abusivi di alcolici e merce varia è stato efficacemente contrastato: ora sui Navigli ci sono per lo più bancarelle di artigiani, merceologia di qualità. Ma sul fronte dell’inquinamento acustico, della musica alta fino a tarda notte e della sosta selvaggia che toglie posteggi ai residenti, non ci sono stati miglioramenti rispetto agli anni scorsi». «Sottostimate, nel bilancio della Giunta, anche le risse» aggiunge Rivolta. Verità, contestazioni e denunce che in settimana troveranno sfogo e visibilità.