Milano, 20 ottobre 2011 - Un vero e proprio equivoco riguardo i dati presentati dall'Istituto Mario Negri di Milano a commento delle Giornata dell'Acqua al Festival dell'Ambiente 2011, e che vedevano ad esempio a Milano ''tracce record di cocaina'' nelle acque. L'Istituto ha smentito tutto, dicendo che "i dati riportati sono ottenuti da uno studio condotto ormai più di 5 anni fa, e che quindi non rappresentano più la realtà".
Il Mario Negri ha spiegato, in una nota: "Per la presentazione di un progetto pilota che intende utilizzare un bivalve filtratore d'acqua per eliminare dalle acque reflue dei depuratori i residui di alcune sostanze pericolose, tra cui le sostanze stupefacenti, il relatore ha utilizzato dati di consumo di cocaina a Milano pubblicati dall'Istituto Mario Negri ormai più di 5 anni fa e che quindi non rappresentano più la realtà". L'Istituto ha proseguito: "Nello specifico la notizia recita 'Ogni anno a Milano vengono effettivamente consumati oltre 330 kg di cocaina, quantità doppia rispetto alle statistiche nazionali che calcolano nell'1,2% della popolazione tra i 15 e i 64 anni i consumatori di questa droga'. Intendiamo correggere questo dato puntualizzando che i dati riportati sono ottenuti da uno studio condotto ormai più di 5 anni fa e che quindi non rappresentano più la realtà''. ''Anche la prevalenza riportata nella popolazione - ha concluso- si riferisce a statistiche nazionali risalenti a molti anni fa e quindi non più attuali. Puntualizziamo che non è possibile correlare direttamente la stima dei quantitativi rilevati nelle acque reflue con la prevalenza dei consumatori in quanto si tratta di valori tra loro non paragonabili".
SOSTANZE STUPEFACENTI - Le acque del depuratore di Nosedo, che raccoglie gli scarichi della città di Milano, rivelano tracce di cocaina, eroina e cannabis molto superiori alle stime sul consumo di stupefacenti. Ogni anno a Milano vengono effettivamente consumati oltre 330 kg di cocaina, quantità doppia rispetto alle statistiche nazionali, che calcolano nell’1,2% della popolazione tra i 15 e i 64 anni (circa 10.000 persone a Milano) i consumatori di questa droga.
I dati diffusi dall’Istituto Mario Negri, che ha affiancato alle statistiche sul consumo di stupefacenti l’analisi delle acque del depuratore di Milano, misurano i residui di queste sostanze nelle acque di scarico, per ricavare informazioni sull’effettivo consumo di droghe da parte della popolazione. I dati provenienti dal monitoraggio dell’impianto di depurazione di Nosedo, che serve circa 1,25 milioni di abitanti, evidenziano un residuo giornaliero medio di 0,5 kg di benzoylecgonina, residuo metabolico della cocaina rintracciabile nelle urine, 200 g di cocaina, 40 g di morfina (derivato dell’eroina) e 25 g di TCH-COOH (residuo della cannabis). L’ammontare dei residui rimane costante in tutti i giorni della settimana, dimostrando come a Milano l’eroina e la cannabis - in assoluto la droga più utilizzata, seguita dalla cocaina e dall’eroina - sono consumate con regolarità, mentre la cocaina registra picchi di consumo nei week end.
RICERCA - Un’altra ricerca del Mario Negri ha evidenziato infatti che molti fiumi italiani, tra cui il Po, l’Arno e i lombardi Lambro e Olona, presentano residui di droghe come cocaina e ed eroina. L’acquedotto di Nosedo sta sperimentando un progetto pilota per eliminare dall’acqua queste sostanze pericolose attraverso un meccanismo di bio-filtrazione con un bivalve filtratore d’acqua dolce, la Dreissena polymorpha. Il progetto - presentato durante la giornata dell’Acqua al Festival dell’Ambiente 2011 - è stato avviato nel gennaio 2011 dalla Fondazione AquaLab, in collaborazione con l’università degli Studi di Milano e Milano Bicocca e il finanziamento della Fondazione Cariplo. L’esperimento pilota utilizza per la prima volta questo mollusco, che ha la capacità di filtrare le sostanze inquinanti (droghe, composti farmaceutici, metalli pesanti), accumulandoli nei propri tessuti. Al termine del suo ciclo vitale, il bivalve e’ rimosso e con esso anche il carico inquinante accumulato.
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