Milano, 24 dicembre 2011 - Un esposto contro ignoti alla procura della Repubblica di Milano per fermare il cantiere del parcheggio sotterraneo in piazza Sant’Ambrogio. Lo ha presentato il comitato «Cittadini per la tutela della piazza», supportato dalle associazioni che da sempre si battono contro il progetto dei box: da Italia Nostra a Ciclobby. L’esposto è stato firmato anche da Cini Boeri, designer e architetto, madre dell’assessore comunale alla Cultura, Stefano Boeri, dall’urbanista Pierluigi Cervellati e dal «Comitato per la Bellezza» di Vittorio Emiliani.
Un esposto contro ignoti che nasce da tre considerazioni. Il comitato contesta, innanzitutto, il danno arrecato dal cantiere e dai futuri box alla piazza in quanto bene culturale. «L’esposto è motivato — spiega Luca Carra, consigliere nazionale di Italia Nostra — in base all’articolo 635 del codice penale, che contempla i reati alle cose di interesse culturale. I lavori vanno a ledere un bene culturale tutelato dal codice». Il cantiere - va ricordato - ottenne ovviamente il via libera dalla Sovrintendenza. Ma ad aggiungere speranza alla speranza è, per i firmatari dell’esposto, la sentenza con la quale la Cassazione ha bloccato i lavori per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo al parco, vincolato, dell’Acquasola, a Genova. «Un caso del tutto analogo a quello di piazza Sant’Ambrogio» dice Carra. Una mossa, l’esposto, dovuto infine alla mancata risposta della Giunta alla raccolta firme (800 quelle raccolte) promossa da Italia Nostra. «L’esposto — commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano — potrebbe provocare un rallentamento dei lavori contrario all’interesse della piazza e della città».
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