Milano, 26 ottobre 2012 - E' stata approvata la legge elettorale in Consiglio regionale, e così, come annunciato nei giorni scorsi, prende il via la procedura di dimissioni che porta allo scioglimento anticipato della legislatura. L'ultimo atto della Giunta è stato quello di abolire il listino bloccato.
IL COMMIATO - E’ durato il minimo, un minuto circa, l’ultimo intervento del governatore lombardo Roberto Formigoni di fronte al Consiglio regionale prima che l’Aula approvasse la legge elettorale e procedesse allo scioglimento. Completo azzurro, cravatta rossa, Formigoni ha chiuso con una battuta, ricordando che quella di oggi sarà seguita da altre sedute (pur a Consiglio sciolto) per approvare il bilancio e per recepire il decreto taglia-spese del Governo: "Vorrei dunque consolare coloro che si sono commossi - ha detto - avremo ancora occasione di vederci. Buon lavoro".
All’inizio, Formigoni aveva voluto "ringraziare il Consiglio regionale per aver confezionato una buona legge elettorale, che garantisce la governabilità e dà anche un riconoscimento al ruolo delle donne", oltre a cancellare il listino. "Voglio poi esprimere il mio ringraziamento - ha continuato il presidente della Regione - al personale e ai dirigenti sia del Consiglio sia della Giunta, che ci hanno assistito per diversi anni". Poco prima, il governatore era stato di nuovo nella tribuna stampa per salutare i giornalisti, mostrandosi soddisfatto della piega presa dagli eventi verso il scioglimento del Consiglio, ed è stato anche richiamato dal presidente dell’Aula, il leghista Fabrizio Cecchetti, che chiedeva silenzio. "Sono molto, molto soddisfatto di questi 17 anni di governo".
Oltre a Formigoni, lascia il Consiglio con la voce rotta dall'emozione anche Filippo Penato, ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia di Milano. Penati ha ufficializzato l'addio alla sua vita pubblica, abbandonando la politica per tornare un semplice cittadino.
DIMISSIONI IN MASSA - Il consigliere regionale lombardo del Pd Franco Mirabelli ha garantito che se la Lega cercherà di allungare la discussione sulla modifica della legge elettorale regionale il suo gruppo si dimetterà "oggi" in massa provocando lo scioglimento del Consiglio lombardo, vista la promessa analoga di 23 consiglieri del Pdl. Mirabelli ha parlato di "impegno solenne a dimetterci oggi", a depositare le lettere nell'ufficio protocollo "non appena ci renderemo conto che non c'è la volontà di andare al voto" sulla legge elettorale. Per l'esponente del Pd "tocca alla Lega decidere se facilitare una rapida approvazione" della riforma o mantenere il 'listino bloccato'. La decisione di "staccare la spina" alla legislatura regionale, a suo parere, sarebbe "un gesto di responsabilità" da parte del Carroccio.
Proprio il partito 'verde' ha abbandonato l'idea del'ostruzionismo ad oltranza e si è detta pronta a rassegnare le dimissioni in blocco dopo l'approvazione della legge elettorale. "Di fronte ad un gesto di responsabilità non ci tiriamo indietro", le parole di Stefano Galli, capogruppo leghista.
LEGGE ELETTORALE, ULTIMO ATTO - Erano in tutto 1.647 gli emendamenti ai due progetti di legge elettorale (a firma Pd e Pdl), oggi in discussione nel Consiglio regionale della Lombardia. Tra questi il maxiemendamento frutto di un accordo tra Pdl e opposizione, che apporta una serie di modifiche concordate al progetto di legge del Pd fissando i punti cardine della norma: abolizione del listino bloccato, numero massimo di 80 consiglieri regionali, premio di maggioranza e limite di due mandati per il presidente della Regione.
La Lega Nord ha presentato 19 emendamenti, in particolare per chiedere l’ineleggibilità dei condannati in primo grado di giudizio. Mentre Sel, Udc e Pensionati hanno depositato oltre 1.600 emendamenti ‘cautelativi’, destinati a essere ritirati non appena verrà approvato il maxiemendamento. Tra gli altri punti hanno l’obiettivo di evitare che venga introdotta una soglia di sbarramento del 5% che taglierebbe fuori i partiti minori (nel testo frutto dell’accordo tra Pdl e opposizione la soglia rimane pero’ del 3%).
OK AL BILANCIO - Ultima seduta (forse, anzi probabilmente) per questo Consiglio Regionale. E poco prima dell'inizio della seduto è stato approvato il bilancio, atto che generalmente viene fatto nel mese di novembre. Fra i consiglieri solo tre assenti: Stefano Maullu (che ha detto di "non voler partecipare al funerale") e Giorgio Puricelli del Pdl e Valerio Bettoni dell’Udc. Il Governatore si è detto soddisfatto: "Abbiamo approvato provvedimenti essenziali per la vita della Regione Lombardia che non potevano stare fermi per quattro mesi. Abbiamo certo lavorato giorno e notte per studiare le carte e approvarle. Il bilancio in genere viene approvato a novembre, l’abbiamo fatto in anticipo prima dello scioglimento del Consiglio perché sennò la Lombardia non avrebbe avuto un bilancio e si sarebbe andati avanti, per la prima volta nella sua storia, per dodicesimi".
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