Milano, 26 marzo 2013 - Pena ridotta in appello per il filippino che il 3 ottobre 2011 uccise, con 29 coltellate, in via Romolo Gessi, la vicina di casa Lucia Scarpa, che gli aveva chiesto di restituirle i 20 euro prestatigli qualche tempo prima.
La pena è scontata di un terzo, perché in primo grado l’imputato aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a 18 anni di reclusione. Subito dopo l’arresto, l’uomo aveva confessato di aver ucciso la 70enne con un coltello che portava sempre con sé, agendo sotto l’effetto dello shaboo, una droga diffusa nella comunità filippina, dopo averla incontrata sul pianerottolo del loro condominio in via Romolo Gessi e dopo aver cominciato a discutere per la restituzione del prestito.
Secondo quanto dichiarato dal filippino non si era trattato di un omicidio premeditato, ma di un raptus. Dopo averla uccisa aveva sottratto alla sua vittima una borsa contenente pochi euro e un orologio, per simulare una rapina e depistare le indagini.
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