Milano, 27 aprile 2013 - «Certo il fisico aiuta, perché nella discoteche gira di tutto. Gente drogata, ubriaca, manesca... Ma i muscoli non sono tutto» Flavio Sodano, 34 anni, lavora per la Wizard, una grossa agenzia. Da dieci anni fa il «buttafuori». Ma preferisce la dizione corretta «Operatore addetto alla sicurezza e al controllo».

Ma è davvero così nelle discoteche?
«Purtroppo sì. Abbiamo a che fare con gente di ogni tipo».

Cominciamo. Le droghe.
«Prima si "facevano" nei bagni. Poi quando noi abbiamo deciso di controllare tutto, fare le bonifiche preventive e seguire quelli che si nascondevano questa abitudine è finita. E ora per fumare, sniffare, vanno fuori, si mettono in macchina...».

E gli ubriachi?
«Ci sono. Soprattutto nelle feste dei sudamericani. Sono diventate le discoteche più pericolose. Basta niente per scatenare l’inferno».

Possibile che non si riesca a fare nulla?
«Molti locali fanno selezione degli ingressi. Una selezione molto rigida. Ma adesso per la crisi, qualche locale fa entrare tutti. Ed è un rischio».

E gli stranieri?
«Dei sudamericani abbiamo parlato, ci sono quelli dell’Est. Ma anche gli italiani non scherzano. Quando vediamo che ci sono gruppi pericolosi cerchiamo di calmarli e farli uscire».

Come?
«Il fisico aiuta. I muscoli intendo. Ma bisogna saperci fare. Convincerli con le buone, ma essere determinati. Alla fine nessuno si deve far male questo è il nostro obiettivo. Ogni sera».

A volte però ci scappa la rissa. Da cosa dipende?
«Da tanti fattori. Dai clienti, certo, innanzitutto. Con l’alcol, qualche sniffata, basta un pretesto... Ma anche dai buttafuori. Prima non c’era alcuna selezione del personale, nessuna formazione, le agenzie prendevano tutti quelli che costavano poco e avevano il fisico».

E ora cosa è cambiato?
«Dopo il 2009 le norme sono diventate più severe. Ci sono multe salate per gli operatori e per le agenzie. E chi sbaglia paga».

Anche personalmente.
«Anche gli operatori pagano. Ogni volta che scoppia un tafferuglio, l’operatore deve rispondere personalmente, deve prendere un avvocato, difendersi, portare prove, testimoni. È meglio non arrivare ad usare le maniere forti. Molto meglio».

Ogni tanto però succede.
«Molte meno di qualche anno fa. Dipende appunto dalla preparazione, dalla professionalità, dall’esperienza. Bisogna avere i nervi saldi».

E le selezioni delle agenzie?
«Adesso sono più severe, anche se i nuovi arrivati, cioè gli stranieri, neri e bianchi, dell’est o dall’Africa, stanno facendo cambiare le cose».

In peggio o in meglio?
«Si fanno pagare meno. E questo basta. Ma adesso tutti devono frequentare un corso e superare un esame. Stranieri compresi».

Tutto così sempre limpido e trasparente?
«Chi ricorre a gente inesperta, pagata a basso prezzo, prima o poi finisce male. Le multe appunto. E per le agenzie è un salasso».

Ma perché i buttafuori sono sempre così muscolosi?
«Ovvio. I muscoli sono le uniche nostre armi. Come la pistola per il poliziotto. Devono essere un deterrente. ma solo un deterrente. Se uno comincia a menare, non finisce mai bene».

Discoteche, feste private, stadi, negozi, dov’è il rischio maggiore?
«Nelle discoteche e negli stadi. C’è tanta gente e quando i numeri aumentano, il rischio aumenta. Ma anche le feste private, quelle per esempio dei sudamericani».

Tino Fiammetta