Milano, 26 agosto 2013 - Un po’ a sorpresa, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha inviato una lettera ai presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Val d’Aosta e ai presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano per convocare una riunione,il 4 settembre, sul problema dell’inquinamento atmosferico nel bacino padano. Un’emergenza per la quale l’Italia è stata condannata dalla Commissione Europea nel 2012. La riunione si terrà a Milano, nella sede della Regione Lombardia.

Legambiente da anni punta il dito contro Regione Lombardia per l’inquinamento. E adesso con la gestione Maroni il clima, in tutti i sensi, non sembra molto cambiato. Il presidente Damiano Di Simine valuta positivamente la riunione che il ministro Orlando ha convocato per il 4 settembre proprio a Palazzo Lombardia: «Una riunione opportuna, anche perché l’emergenza o si affronta a livello di bacino padano o è meglio lasciar perdere».


Come mai si muove il ministro dell’Ambiente?
«Perché le Regioni devono prendersi la loro parte di responsabilità ma è il Governo che risponde all’Unione Europea per le procedure di infrazione. Speriamo che alla riunione venga Orlando e non il suo sottosegretario Flavio Cirillo che ha molte uscite infelici, come l’ultima contro l’Area C di Milano».


Il Comune di Milano sta facendo la sua parte. La Regione?
«Non mi sento di dire che non abbiamo fatto niente in questi anni, le misure, più o meno condivisibili, sono state adottate: limiti sugli scarichi industriali, da inceneritore e sugli impianti a biomassa a partire dai caminetti domestici; rinnovo del parco auto. Ma sono solo tante toppe appiccicate a una maglia che si slabbra sempre di più perché non c’è una politica del traffico».

Quindi il traffico resta il problema numero uno?
«Senza dubbio, anche quello da fonti agricole. L’agricoltura ha emissioni di ammoniaca che da sole sarebbero innocue se non si legassero agli ossidi di azoto che vengono dal traffico. Ma con Formigoni prima, e vedremo se con Maroni continueremo a sentire lo stesso ritornello, ci siamo sentiti dire che la pianura padana è un’area svantaggiata perché circondata da catene montuose. Tutto vero, ma siccome non possiamo spianare le montagne, è anche vero che siamo la regione più motorizzata d’Europa. E continuiamo a costruire autostrade. Come se i visitatori di Expo venissero qui per ammirare le nostre autostrade».
 

Il Lodigiano e il Mantovano sembrano essere in condizioni peggiori delle altre zone.
«Dipende dalle annate. Due anni fa era la zona di Cremona. Certo le città della Bassa soffrono la concentrazione delle polveri secondarie degli allevamenti e le coltivazioni intensive con troppi fertilizzanti. Però, ripeto, imputato numero uno è il traffico. Anche se un certo signor Riccardo De Corato continua a ripetere che la colpa è del riscaldamento. Peccato che Brescia, che è tutta coperta dal teleriscaldamento, l’inverno scorso sia risultata comunque la città più inquinata della Lombardia. D’altronde se due regioni come la Lombardia e il Veneto, per giunta governate dalla stessa maggioranza, non riescono a trovare quattro soldi per far funzionare i treni interregionali dei pendolari, che speranze abbiamo?».

di Rossella Minotti

rossella.minotti@ilgiorno.it