Milano, 5 settembre 2013 - Si sarebbero detti "molto dispiaciuti per le gravi lesioni subite dal ragazzo, ma le cose non sono andate come è stato ricostruito". Questo, in sostanza, il contenuto delle dichiarazioni dei due studenti della Statale di Milano, arrestati ieri con l'accusa di aver pestato a sangue un loro coetaneo. Stamattina, infatti, nel carcere milanese di San Vittore si sono tenuti gli interrogatori di garanzia per i due giovani, Lorenzo Kalisa Minani, 30 anni, e Simone Di Renzo, 26 anni, davanti al gip Alessandra Simion. Nelle ultime ore sriscioni nei quali si chiede la liberazione dei due giovani arrestati sono apparsi nel quartiere ‘Ticinese’ della città. La zona è quella dove ha sede la ‘Panetteria Occupata’ frequentata dai due accusati del pestaggio. 

 

 

GLI ARRESTATI - I due si sono detti estranei ai fatti così come contestati nell'ordinanza d'arresto e i loro legali, gli avvocati Losco e Straini, ci tengono a precisare che quello che è accaduto non ha ''alcun contenuto politico''.  I due, accusati di lesioni gravissime e violenza privata con minacce per il pestaggio avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 febbraio scorso nel corso di una festa durante un'occupazione alla Statale, hanno deciso di non rispondere alle domande del gip e di rilasciare brevi dichiarazioni spontanee.

Gli studenti, attivi nel centro sociale 'Panetteria occupata', hanno voluto per prima cosa esprimere ''rammarico'' per le condizioni dello studente picchiato con calci e pugni alla testa, precisando di aver saputo solo ieri che aveva riportato così gravi lesioni. Di Renzo poi, in particolare, ha spiegato che non era presente quando è avvenuto il pestaggio ma che è arrivato solo in un secondo momento, mentre Minani si è limitato a dire, per ora, che i fatti sono andati in modo diverso rispetto a quanto contestato
nell'ordinanza.

Entrambi, però, come hanno chiarito i loro legali, gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, si riservano di fornire una ricostruzione di come sarebbero andate, a loro dire, le cose in interrogatori successivi in fase di indagini, perché al momento non hanno ancor potuto leggere tutte le carte delle contestazioni. I due avvocati, infine, hanno voluto sottolineare che ''questa vicenda non ha alcun contenuto politico, ma l'uso che e' stato fatto della notizia degli arresti è stato estremamente politico e strumentale''. Secondo i legali, infatti, anche le ''ricostruzioni apparse sui giornali dell'antagonismo universitario, come dedito soltanto alla violenza'' sono ''strumentali e sbagliate''. Per i legali quello che e' successo quella notte alla Statale ''non ha niente a che vedere con ragioni politiche, poteva succedere ovunque, in una festa, in un rave, ovunque''.