milano, 29 dicembre 2013 - Il problema non è soltanto l’immondizia accatastata a mucchi lungo i container e lasciata a marcire per giorni. Il problema sono soprattutto i topi — «enormi, lunghi come un braccio», dice chi se li è visti sgusciare fra i piedi — che in quell’immondizia ci sguazzano. Ecco la grama istantanea sul centro d’accoglienza di via Lombroso, inaugurato con auspici ottimistici dall’amministrazione comunale all’inizio di agosto con l’obiettivo di accogliere i nomadi sgomberati dai campi irregolari.
Adesso, e a soli quattro mesi dall’apertura, a fornirne un quadro impietoso non sono, per una volta, volontari o associazioni, né gli stessi rom — oltre un centinaio, più di un terzo i minori — che lì vivono. No: a puntare il dito sono gli agenti di polizia locale che nel campo prestano servizio di vigilanza 24 ore su 24, quattro le pattuglie impegnate. «Ormai le condizioni di lavoro per noi sono diventate inaccettabili — attacca il delegato sindacale Rsu-Usb Letterio De Domenico —. Troppo precarie e insicure». Insomma, così non si può andare avanti: «Non è dignitoso lavorare in questo stato». E snocciola i disagi, cominciando da quello più insopportabile, più odioso: i topi. «Ce ne sono talmente tanti che a volte di notte non possiamo nemmeno scendere dall’automobile».
Per avere la prova provata dell’emergenza ratti, basta dare un’occhiata nel campo, tappezzato di trappole ed esche che, evidentemente, non sono sufficienti a risolvere il dilagare delle bestie, «oltre a essere potenzialmente pericolose per i tantissimi bambini che girano liberi o giocano all’aperto». Lamentele e preoccupazioni non si sono fermate allo scambio di battute fra colleghi esasperati, ma hanno preso una veste ufficiale: gli stessi ghisa hanno scritto rapporti di servizio e comunicazioni al Comando, l’ultimo il 5 ottobre scorso. «Il Comandante Tullio Mastrangelo si è dimostrato molto sensibile alla problematica — spiega De Domenico — e si è attivato da tempo per risolverla, sollecitando l’Amsa a intervenire».
Adesso però la buona volontà non basta più: «Vogliamo una svolta concreta». Anche perché topi e immondizia non sono l’unico brutto biglietto da visita del centro d’accoglienza comunale. «Altra cosa gravissima: mancano gli estintori in tutto il campo, sono rimasti solo i contenitori, tristemente e vergognosamente vuoti. Se scoppiasse un incendio, e in quelle condizioni non è certo un’ipotesi remota, sarebbe un disastro». E ancora, la situazione igienica generale: «Indescrivibile, inaccettabile. Sia per chi ci vive, sia per chi ci deve lavorare. Gli agenti di turno sono per ore di fronte, del tutto impotenti, a rifiuti di ogni genere. Passano anche giorni prima che vengano portati via». Carrelli, bidoni, ma anche gomme e pezzi di ricambio delle auto: «Ormai hanno invaso l’area». Resta da capire da dove provenga tutta quella roba.
di Agnese Pini
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