Milano, 5 febbraio 2014 - A Milano e Torino, "capitali italiane dello smog", si vive di meno a causa dell'inquinamento. Lo hanno detto medici e specialisti riuniti in un incontro dell'Associazione lotta alla trombosi (Alt). L'inquinamento causa nel mondo oltre tre milioni di morti ogni anno, e le due città industriali del nord riconfermano il triste primato. L'inquinamento provoca "malattie respiratorie, ma anche trombosi, infarto, ictus ed embolia polmonare. Le istituzioni devono passare subito ai fatti. Cambiare stile di vita è un'urgenza".
Secondo gli esperti, l'inquinamento cosi' alto a Milano e Torino provoca "una riduzione dell'aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media". Su 53 milioni di morti l'anno in tutto il pianeta "3,3 milioni sono causati dall'inquinamento dell'aria nell'ambiente esterno e la prima causa scatenante l'infarto acuto e' proprio lo smog - commenta Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico della Fondazione Ca' Granda - per contrastare questi numeri non ci sono ricette particolari, bisogna ridurre il traffico e considerare il ruolo non trascurabile dell'inquinamento nelle case".
Niente nel nostro organismo sembra essere immune dagli effetti devastanti delle polveri sottili: "L'aumento dello smog - spiega Sergio Harari, direttore dell'Unita' Operativa di Pneumologia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano - si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolare di carcinomi polmonari".
All'Unione Europea "la comunita' scientifica e le associazioni chiedono una politica piu' decisa e aggressiva per contrastare l'inquinamento dell'aria - conclude Roberto Bertollini, direttore del Programma per la salute e l'ambiente dell'Oms - che produce un grave danno di salute e in termini economici. La presidenza di turno italiana deve essere l'occasione per fissare efficaci strategie di lotta all'inquinamento
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