GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Milano modello Shangai, bike sharing a flusso libero / FOTO

Rivoluzione Mobike: le bici, una volta concluso il noleggio, si possono lasciare ovunque sia consentita la sosta. Non vi sono stazioni di prelievo e di riconsegna

Bike sharing a Milano

Bike sharing a Milano

Milano, 31 agosto 2017 - Il bike sharing a flusso libero è realtà. E Milano si appresta a diventare primatista europea per numero di biciclette offerte secondo questo tipo di servizio, del tutto analogo al car sharing: le bici, una volta concluso il noleggio, si possono lasciare ovunque sia consentita la sosta, non vi sono stazioni di prelievo e di riconsegna. A rompere gli indugi è stata Mobike, società cinese partita da Shangai ad aprile del 2016 e ora presente con le sue bici intelligenti in 150 città del mondo.

Da ieri mattina anche Milano è nella schiera: i primi velocipedi griffati Mobike sono apparsi in piazza Cairoli e in Cadorna. Entro la fine della settimana saranno 500 quelle disponibili, entro novembre saliranno ad 8mila. Mobike si è infatti aggiudicata due dei lotti messi a disposizione dal Comune tramite l’avviso pubblico lanciato a luglio. Se Firenze è stata la prima città italiana a sperimentare il servizio, «Milano sarà la prima città europea per numero di biciclette distribuite» come assicura Alessandro Felici, fondatore di Evlonet, società italiana partner di Mobike per l’approdo nel nostro Paese. Entro fine anno si aggiungeranno le 4mila bici di Ofo, altro operatore cinese, stavolta con quartier generale a Pechino, per un totale di 12mila velocipedi a flusso libero. Per poter pedalare su queste biciclette occorre scaricare sullo smartphone l’app di Mobike, disponibile gratuitamente. Scaricata l’app, si riceve un codice di verifica da inserire per pagare il deposito: in questa prima fase, basterà 1 euro, più avanti serviranno, invece, 50 euro. In ogni caso, il deposito è rimborsabile.

Sull’app si può visualizzare la mappa della città e la localizzazione delle biciclette per poterle così prenotare. Raggiunto il proprio velocipede, per salire in sella è sufficiente cliccare sul pulsante «sblocca», sempre sull’app, e scansionare vicino al manubrio il QR Code ottenuto nel frattempo: a questo punto la bici è pronta per essere utilizzata. Arrivati a destinazione, tramite l’app si può chiudere il lucchetto intelligente e con esso il noleggio. Diversi gli accorgimenti per evitare i furti: nessuno dei componenti di Mobike può essere utilizzato su altre biciclette, le smart bike sono seguite e tracciabili tramite Gps, dotate di antifurto e, non bastasse, i freni non si azionano se non ricevono il segnale di «sblocco» dalla app. I costi, ora. In questa fase di lancio e promozione, la tariffa è di 30 centesimi di euro per 30 minuti di pedalata, poi salirà a 50 centesimi. «Le Bici a flusso libero saranno presenti in tutti i quartieri della città – dichiara Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità –, nelle periferie e soprattutto dove non c’è il BikeMi», ovvero il bike sharing con stazioni di prelievo (4.650 bici). Il Comune annuncia mille posti in più entro fine anno per la sosta delle biciclette. Oggi in città ci sono circa 670 postazioni per un totale di 8.300 posti tra stalli e rastrelliere. Oltre 400 dei mille nuovi posti che saranno tracciati entro fine anno saranno dedicati esclusivamente alle bici a flusso libero e saranno equamente divisi in tutti i quartieri.