Milano, 9 giugno 2017 - Nel 2010, dopo piogge di calcinacci, è stato riqualificato e poi è diventato tela per la steet art. Oggi la piccola oasi verde che spezza l’asfalto trafficato della piazza sottostante è rifugio per disperati, mentre le nicchie che si erano trasformate in dormitori abusivi sono state protette con reti. Ha sempre i riflettori puntati, il cavalcavia di piazzale Corvetto nato all’inizio degli anni Sessanta. La novità? L’abbattimento è sempre più vicino. «È ingombrante e pericoloso», puntano il dito numerosi abitanti che ricordano incidenti a non finire e «persino auto volate giù come fossero giocattoli». Ora le sue due corsie sono off limits per i veicoli tra le 22 e le 6. «Ma bisogna eliminarlo, non serve più». Una voce che si fa strada da anni e che è sempre più insistente.
In prima linea c’è Giovanni Floriddia, nato a Corvetto 78 anni fa, assicuratore, fondatore dell’attività di famiglia e consigliere di Zona 4 per anni. «La mobilità col tempo è cambiata. Questo ponte che porta flusso di auto in città, nel pieno centro abitato, non ha più senso: abbiamo le uscite della tangenziale e il nuovo sbocco di via Toffetti». Sogna l’abbattimento del ponte, da piazza Mistral a piazzale Bologna, e la nascita di una passeggiata verde che nella sua mente si materializza sul modello degli Champs-Élysées. Mostra un giornale locale del 2007 che titolava già sulla demolizione. Mai avvenuta. Ma ora è arrivata la svolta: mercoledì è stato approvato in Consiglio comunale l’emendamento presentato dalla consigliera Laura Molteni (Lega) al Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). E' scritto nero su bianco: «demolizione del viadotto cavalcavia Corvetto-Lucania, da piazza Mistral a piazza Bologna», per «riqualificare lo spazio pubblico oggi occupato dalla struttura di sostegno del manufatto, prevedendo anche la piantumazione di essenze arboree ad alto fusto, panchine, giochi per bambini, aree per cani e non solo, adeguata illuminazione ed eventuale pista ciclabile». Indirizzando il traffico sull’itinerario Toffetti-Sulmona-Varsavia. «Un primo passo fondamentale – commenta Molteni –. L’emendamento è stato approvato a pieni voti, contrari solo tre consiglieri di Forza Italia». Residente nella zona, la consigliera ha raccolto il testimone dal padre Sergio Molteni, ex consigliere del parlamentino, a sua volta battutosi per eliminare il cavalcavia. «Mio padre ha 88 anni. Quando gli ho dato la bella notizia si è commosso». Grazie all’emendamento, l’intervento di demolizione viene portato «in prima fase attuativa». Significa che l’operazione si avvicina, anche se mancano ancora finanziamento e progetto. «Con l’emendamento è stata tolta la prima pietra – commenta l’assessore alla Mobilità Marco Granelli –. Siamo molto contenti, il cavalcavia è stato costruito in un momento in cui la mobilità era diversa da quella di oggi. L’abbattimento è in linea con le nuove politiche che puntano ad allontanare il traffico dai centri abitati e a ridurre la velocità«. Ci saranno 60 giorni di tempo per eventuali osservazioni.