di Mariachiara Rossi
"Milano è una città complessa che si erge da anni a modello per altre realtà italiane ed europee, motivo per cui, di fronte ad episodi violenti e reiterati di maltempo, è fondamentale prendere atto della situazione e dei danni subiti, provando a trarne un insegnamento. In qualità di ingegnere e di rappresentante dell’ordine meneghino credo che non possiamo fare altro che sederci ad un tavolo, politici e tecnici, e mettere in pratica un metodo di prevenzione più lungimirante ed efficace".
Carlotta Penati, prima presidente donna dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, non usa mezze misure per descrivere la situazione di emergenza in cui è piombato il capoluogo lombardo, sfigurato dall’impeto del temporale che martedì mattina ha scosso un po’ tutta la Lombardia, suggerendo delle contromisure “auspicabili“ per il futuro.
Partendo dal presupposto che Milano ha un piano di governo del territorio che definisce l’assetto urbanistico. Cosa non ha funzionato?
"Abbiamo capito che stiamo parlando di fenomeni naturali frutto di cambiamenti climatici estremi che non possiamo bloccare nel momento in cui si manifestano. Quello che possiamo fare è calmierarli attraverso un’azione di monitoraggio e di mappatura costante e continuativa. A questo proposito penso ci sia ancora molto da fare per introdurre a pieno sistemi di digitalizzazione a supporto dei lavori di manutenzione".
Quali manovre propone?
"Bisogna cominciare a pensare in prospettiva. Da progettista sono abituata a prendere delle scelte, oggi, in funzione del domani, al fine di garantire una sostenibilità ambientale futura. Le faccio un esempio. Se il “fascicolo digitale del fabbricato“ fosse integrato in maniera capillare, disporremmo di sistemi informatizzati che aiuterebbero a snellire i controlli di prevenzione e di messa in sicurezza, verificando in tempo reale tutti gli edifici e gli elementi della città".
Il contributo dell’uomo in che termini può essere ancora un valore aggiunto?
"Non dobbiamo dimenticarci che prima dei numeri è necessario disporre di un senso critico per poterli leggere. Le amministrazioni devono essere consapevoli che la salvaguardia di quella che un tempo veniva definita polis, è una priorità e in quanto tale deve essere stanziato un budget all’altezza, nonostante i numerosi tagli alle opere pubbliche a cui si deve far fronte. Dopo la diffusione di una coscienza sociale, sono anche convinta che non si possa nascondere la necessità di introdurre una leadership tecnica alla guida della città".