LUCA SALVI
Cronaca

Scuola: "Servono subito sei milioni o i disabili resteranno senza trasporti né assistenti"

In un Paese che ha appena celebrato le gesta di Bebe Vio, non si trovano i fondi per coprire gli interventi di inclusione scolastica di studenti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, dall’assistenza al trasporto a scuola

Bidella al lavoro

Milano, 31 dicembre 2016 - Davanti alla "paura" dichiarata da una mamma per il futuro scolastico del figlio disabile dal 9 gennaio in poi, la vicesindaca Arianna Censi si lascia andare. Lascia andare quel linguaggio prudente che aveva tenuto fino allora. «La negoziazione è finita – va giù dura – questo è un fallimento delle istituzioni. Siamo al limite della protesta istituzionale per vedere riconosciuti i vostri diritti. Ci appelliamo al presidente Maroni perché convochi la prima settimana di gennaio una giunta straordinaria e stanzi i fondi necessari per i prossimi sei mesi di anno scolastico. Così non fosse, non avremo problemi a garantire il nostro supporto alle famiglie che vorranno ricorrere alla Corte Costituzionale».

All'incontro convocato ieri mattina a Palazzo Isimbardi ci sono genitori, dirigenti, docenti, associazioni, cooperative. Il tema è caldo: in un Paese che ha appena celebrato le gesta di Bebe Vio, la schermitrice oro paralimpico a Rio, non si trovano i fondi per coprire gli interventi di inclusione scolastica di studenti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, dall’assistenza al trasporto a scuola. «Abbiamo atteso l’ultima giunta della Regione – spiega la numero due della Città Metropolitana – sperando in un provvedimento. Non è successo. Circa 2.400 alunni dal 9 gennaio rischiano di perdere questi servizi a noi assegnati in gestione su delega della Regione. Ma senza la dotazione finanziaria necessaria, il 40% dallo Stato, il 60% dal Pirellone, non siamo più in grado di sostenerne i costi. E questa situazione torna ogni anno». Secondo il direttore del settore Welfare di Palazzo Isimbardi, Dario Parravicini, «per coprire gli interventi da gennaio a giugno occorrono 6,5 milioni di euro. In più, per i primi sei mesi del 2016, i 6,3 milioni di euro utilizzati sono stati coperti dai Comuni per 5,5 milioni, il resto dai Centri di formazione professionale, e dalle scuole». Alla Regione spettano così il rimborso del 2016 e il finanziamento dei prossimi mesi, come preteso a settembre in una lettera dal sindaco metropolitano Giuseppe Sala. Già arrivati e finiti i fondi statali (3,5 milioni di euro) che hanno consentito – in ritardo – di coprire le spese fino a Natale. La Città Metropolitana non può anticipare le risorse, le sue funzioni sono vincolate.

«Finora avevamo agito sottotraccia – aggiunge la consigliera delegata alle Politiche sociali, Elena Buscemi – nel tavolo di confronto con il Pirellone a fianco di Anci e altre Province. Ma le trattative non hanno dato esito. E se Maroni si riprenderà le deleghe dal 2017, questo accadrà dal prossimo anno scolastico e non può lasciare scoperti i prossimi mesi. Non chiediamo che ci scriva sul Pirellone cosa fare ora, ma che si prenda le sue responsabilità». Nella stessa situazione anche le altre province se «Pavia, per 240 studenti con disabilità, necessità di 1 milione e mezzo di euro ma finora ne ha ricevuti solo 116mila dallo Stato», come rivela la vicepresidente della Provincia Milena D’Imperio. E a Como sul milione e mezzo richiesto, ne sono pervenuti 644mila per 262 ragazzi. Problema aggravato dall’incremento di diagnosi accertate (25-30%) in più rispetto al 2015 in tutta la regione. La Lehda, Lega per i diritti delle persone con disabilità, sta già seguendo una cinquantina di ricorsi a Milano, «ma la via legale è sempre una sconfitta. Per le famiglie e per la società», nota il presidente Marco Rasconi. Un problema che si aggiunge al dramma di un migliaio di educatori da domani senza contratto.