Milano, 4 dicembre 2017 - "Non devi sentirti sconfitta, per me questa è una vittoria". Sono le parole che Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, disse alla fidanzata Valeria Imbrogno poco tempo prima di andare a morire in una clinica svizzera col suicidio assistito. Lo ha raccontato lei stessa in due ore di testimonianza, stamattina al tribunale di Milano, nell'ambito del processo davanti alla Corte d'Assise a carico di Marco Cappato, esponente radicale e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni (per lui la stessa Procura aveva chiesto l'archiviazione ma il gip lo ha mandato a processo per aiuto al suicidio)
LA FIDANZATA - "Io stavo combattendo la 'signora morte' e sentivo che stava vincendo lei, ma Fabo mi disse 'Tu non devi sentirti sconfitta, per me questa è una vittoria'". Valeria Imbrogno ha raccontato che la cosa per lui più insopportabile era quella di non vedere più ("altrimenti credo non avrebbe deciso di morire"), ha parlato della "speranza" che ha avuto anche dopo l'incidente di tornare più vicino possibile alla vita che conduceva prima, quando in India provò la "terapia delle staminali" che poi non funzionò, e poi del periodo finale in cui decise di "mollare". Per lui, ha detto la donna, "la libertà era un valore importante e se con la sua scelta e con la sua battaglia pubblica e anche mediatica fosse riuscito a smuovere qualcosa ne sarebbe stato contento". Poi ha raccontato che Cappato prospettò a Fabiano la possibilità "italiana", ossia di interrompere le terapie e morire in questo modo, ma lui capì che si sarebbe "prolungata l'agonia, e poi in casa con sua madre, e lui voleva tutto tranne che soffrire ancora. Non era religioso ma credeva in un qualcosa soprattutto verso la fine e mi disse 'Tu saprai dove trovarmi, io torno ad essere energia nell'universo'".
LA MADRE - Due minuti prima di morire, ho detto a Fabiano: 'Va', la mamma può continuare, voglio che tu vada'". Così la signora Carmen Carollo ha raccontato gli ultimi attimi di vita del figlio Fabiano nella clinica svizzera. "Fabiano ha fatto tutto da solo - ha spiegato la donna - è stato bravissimo. Per fare capire com'era mio figlio, lui aveva capito che non avevo accettato interiormente la sua scelta e allora per farlo andare via sereno gli ho detto 'Vai Fabiano, la mamma può continuare. E lui ha schiacciato il bottone". Dopo avere evocato quei momenti, la signora Carmen è scoppiata a piangere e il pm Tiziana Siciliano le si è avvicinata porgendole dei fazzoletti di carta. "Lo sapevo che avrei pianto. Sono stata forte fin qui", ha sussurrato con un sorriso la donna rivolta al magistrato, che ha ribattuto: "Forse lo è stata fin troppo'".
Dopo le testimonianze di oggi, il processo riprenderà il 13 dicembre con l'esame del segretario dell'associazione Luca Coscioni. Nel corso della prossima udienza verra' sentito anche l'inviato delle "Iene" Giulio Golia che intervistoò Fabiano Antoniani, rendendo pubblica la sua decisione di andare a morire in Svizzera. Contestualmente alla sua deposizione verrà proiettato in aula il "girato" dell'intervista come chiesto dai pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini che vogliono mostrare le sofferenze in cui versava il dj.