Giuseppe Sala alla presentazione della candidatura di Milano a sede Ema
Milano, 30 gennaio 2018 - Il Governo italiano fa ricorso sull'assegnazione di Ema ad Amsterdam, alla luce dei ritardi della capitale olandese. Lo ha detto, questa mattina, lo stesso sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo aver parlato con il presidente del Consiglio ."Ho chiamato Gentiloni - ha riferito Sala - e gli ho detto: è il momento di essere aggressivi, facciamolo, proviamoci fino in fondo, e da quello che mi ha detto, e senz'altro sarà così, oggi parte il ricorso". Nel tardo pomeriggio, la conferma anche da fonti di Palazzo Chigi: il ricorso "appare doveroso in seguito alle notizie apparse ieri circa la sede destinata a ospitare l'Agenzia. Il ricorso chiedera' alla Corte di verificare se la decisione su Amsterdam non sia da considerarsi viziata da informazioni incomplete sulla sede della agenzia". E, in serata, verso le 22, il ricorso è stato depositiamo in via telematica tramite l'Avvocatura Generale dello Stato. Parallelamente anche il Comune di Milano presentera' un ricorso al Tribunale di prima istanza cui puo' rivolgersi chi e' "direttamente coinvolto" da decisioni europee".
QUI MILANO - Secondo Sala, se dovessero riassegnare Ema a Milano "lo dovrebbero fare in tempi brevi perché noi dobbiamo preparare il Pirellone. È una questione tecnica. Ma è anche una questione politica, chiamo la politica italiana al massimo impegno per Milano e per il nostro Paese. Gentiloni - ha concluso il sindaco - ha capito la situazione che rischia di diventare ridicola. Prima c'è questo sorteggio, poi gli olandesi che non sono pronti. Non è una bella pagina nemmeno per l'Europa". Sull'ipotesi che Ema possa effettivamente essere riassegnata a Milano, tuttavia, il primo cittadino ammette che "le possibilità non sono altissime". Sala non risparmia critiche all'Olanda: "Quando gli olandesi hanno fatto la loro proposta, probabilmente erano consapevoli che non sarebbero stati pronti. Quindi non hanno giocato molto pulito. Ho parlato ieri con i colleghi di Ema. Il direttore generale è italiano, e proprio per questo è molto prudente nel dire cose che rischiano di sembrare a favore dell'Italia. Quindi se ha fatto una dichiarazione del genere, cioè che la sede transitoria può contenere solamente metà degli impiegati che devono essere trasferiti, è una cosa assolutamente grave". Il sindaco ha poi fatto sapere che il ricorso "partiraà entro mezzanotte. E' difficile ma sono convinto ci si debba provare" perché "Milano funziona a livello internazionale e ha tanti investimenti di tante aziende internazionali e questo significa occupazione. Le undici univessita' milanesi hanno 15 mila studenti stranieri, al primo posto proveniente dalla Cina".
Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore lombardo, Roberto Maroni. "Il ricorso alla Corte di Giustizia va bene - ha detto - ma secondo me, valutata l'impossibilità di avere una sede pronta, il governo italiano dovrebbe chiedere alla Commissione europea di modificare la decisione presa perché la tutela della salute dei cittadini viene prima di qualunque procedura burocratica. Milano è pronta, noi possiamo mettere a disposizione il Pirellone e attrezzarlo in tempo utile perché a fine marzo 2019 l'Agenzia europea sia operativa. Amsterdam no, quindi non è tanto una questione di procedure, ma di revisione di una decisione per tutelare la salute dei cittadini. In questa direzione io ho più speranza che non con il ricorso alla Corte".
+++ EMA A MILANO +++ Se Amsterdam non è in grado di dare una sede adeguata all’Agenzia del Farmaco Milano c’è: il #Pirellone è pronto e disponibile pic.twitter.com/uzNmdyZQKp
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 30 gennaio 2018
QUI BUXELLES - Su quello che ormai si può definire il "caso Ema" è intervenita anche la stessa Commissione Ue. "La decisione sull'Ema è stata una decisione dei 27 Stati membri, penso che non ci sia nulla da dire", perché la Commissione Ue ha "fatto il suo lavoro e nient'altro", con una valutazione che ha tenuto in conto tutti gli aspetti legati alla nuova sede dell'Agenzia del farmaco ad Amsterdam, e "la prova è che nessuno ha messo in dubbio la nostra valutazione". Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, a proposito del trasferimento dell'agenzia del farmaco da Londra ad Amsterdam. Il ministro alla Salute olandese Bruno Bruins ha rassicurato: "L'Olanda è orgogliosa di ospitare l' Ema. Abbiamo costruito la campagna su continuità e qualità. Il processo che ha portato alla decisione" sulla nuova sede, "è stato giusto e onesto". "Stiamo facendo il massimo per assicurare un rapido trasferimento ad Amsterdam - ha spiegato il ministro -. Attueremo quanto previsto dall'offerta in stretta collaborazione con l' Ema, per assicurarne la continuità operativa".