Milano, 20 settembre 2016 - «Abbiamo deciso di trasferirci qui». Da via Canonica, nel pieno centro della giungla urbana milanese, a Figino, antico borgo dell’estrema periferia ovest circondato dal verde. Un cambio radicale. Le due facce opposte di Milano. La migliore? «La seconda. In via Canonica ho abitato per 27 anni e mi sono accorto di non conoscere nemmeno un vicino di casa. Eravamo tutti estranei. Così, quando abbiamo dovuto cambiare casa, io e mia moglie ci si siamo orientati verso un nuovo progetto di housing sociale». Comincia col racconto di Roberto Barera, pensionato, il viaggio nel nuovo “Borgo Sostenibile” di Figino: 321 appartamenti in housing sociale (40 per cento in locazione, la metà in affitto con patto di futura vendita e il restante 10 per cento a canone sociale, riservati a Edilizia residenziale pubblica), un vento nuovo che ha ridato smalto a un borgo sofferente, il quale accanto a scuole e bar, farmacia, macelleria e associazioni culturali non ha neppure un supermercato.
Qualche anno fa un gruppo di abitanti aveva espresso il desiderio di staccarsi da Milano e di accorparsi al vicino comune di Settimo, per avere più servizi. Una protesta che aveva acceso i riflettori sul borgo. Ci voleva un quartiere nel quartiere per risalire la china. Una realtà che ha già preso forma: niente palazzi-dormitorio ma un complesso vivo, con al centro i rapporti tra le persone (le nuove famiglie sono circa 150). Gli edifici svettano lungo un percorso pedonale pubblico, cuore è la piazza su cui si affacceranno spazi commerciali, a breve un fruttivendolo e un panettiere. Dall’altro lato, un nuovo parco pubblico. E arriveranno la lavanderia e altri servizi.
Un progetto architettonico sviluppato da quattro studi di architettura. Il patrimonio è di proprietà di Investire Sgr ed è gestito da un consorzio (Qls, Quality leaving service), formato dalla cooperativa Ferruccio Degradi, Ecopolis e Uniabita. Spazio al sociale, si diceva: domenica, dalle16 in poi, il Borgo Sostenibile ha spalancato le porte alla città: tour tra i nuovi palazzi, giochi e non solo. Alle 18.30, happy hour e presentazione di FiginoL@b, associazione di promozione sociale. Oltre a questa, c’è un comitato di abitanti che si occupa di migliorare la qualità di vita del quartiere. E l’anima sociale permea anche gli alloggi: «Alcuni - dice Anna Sirto - sono destinati a un progetto di cohousing sociale per anziani autosufficienti». Sul piano strada, poi, si incontrano i locali del Cbm (Centro per il bambino maltrattato), «abbiamo una comunità per bambini e spazi per le mamme e i loro figlioletti», spiega Monica D’Alessio. Ed è solo l’inizio.