Milano, 19 dicembre 2017 - Fratel Ettore Boschini diventerà beato. Oggi, a Casa Betania delle Beatitudini a Seveso (Monza) l'Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha aperto il processo diocesano per la beatificazione e la canonizzazione del religioso camilliano. Un rito semplice, al quale hanno partecipato insieme all'Arcivescovo, nella veste oltre che di pastore della Chiesa Ambrosiana anche di primo giudice, gli altri componenti della commissione d'inchiesta: il delegato episcopale e responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi, monsignor Ennio Apeciti, il collaboratore del medesimo Servizio, don Marco Gianola, il notaio che ha vergato il verbale della Sessione, don Simone Lucca. Con loro anche la postulatrice, la storica Francesca Consolini e il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo.
"Il bene diffuso senza calcoli da parte di Fratel Ettore e' visibile ancora oggi nelle opere che ha avviato e nelle tantissime persone che ha cambiato e aiutato. A lui guardiamo con gratitudine e percio' l'avvio della fase diocesana della causa di beatificazione e' una bella notizia e insieme un'occasione particolarmente significativa per avvicinarci al Natale ricordando e tenendo nel cuore una figura che ha fatto della carita' un programma di vita", ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo. "Tre anni fa a Palazzo Pirelli - ha aggiunto Cattaneo- abbiamo ricordato la sua figura ospitando un evento per annunciare lo spettacolo ' Ettore dei poveri' in scena alla Stazione Centrale. Con noi erano presenti la postulatrice della causa Francesca Consolini e suor Teresa Martino, che opera ancora oggi a casa Betania e che ci consegno' parole che e' impossibile dimenticare. Fratel Ettore, ci disse, era pieno di una gioia trasparente e vera ed era solito ripetere che bisogna combattere la miseria, non la poverta'. Questo e' infatti il centro del suo messaggio: dobbiamo aiutarci a essere bisognosi uno dell'altro perche' dall'autosufficienza germogliano l'egoismo e la poverta'". A testimonianza dell'importanza sociale dell'opera di Fratel Ettore, nel 2001 il Consiglio regionale assegno' a lui la Medaglia al valor Civile che il religioso volle ricevere facendosi "accompagnare" dall'immancabile statua della Madonna.
"La successiva e importante fase - spiega don marco Gianola - è quella della raccolta delle prove documentali. I periti storici saranno appunto incaricati di raccogliere scritti editi e inediti, come lettere e biglietti che fratel Ettore ha effettivamente lasciato. Senza dimenticare ciò che altri hanno scritto di lui, come pure le testimonianze già pubblicate. Al nostro ufficio in Curia si potranno portare o comunicare ricordi personali e testimonianze: in questi giorni sono giunte diverse lettere di gente comune. Continueremo ad accogliere testimonianze fino alla chiusura del processo, per il quale ovviamente non vi è un tempo preciso. Oltre alla documentazione da raccogliere, vi sarà anche l'aspetto degli interrogatori di un certo numero di testi che saranno convocati in Curia: questa è la seconda fase del Processo diocesano. Riunita tutta la documentazione, verrà inviata alla Congregazione delle Cause dei Santi, che la sottoporrà a tre diversi gradi di giudizio. Una volta che il Papa avrà riconosciuto le virtù eroiche, il Servo di Dio diverrà Venerabile, e allora servirà un miracolo riconosciuto per essere Beato".