Milano, 2 novembre 2017 - Un ricercatore stimato, da quasi 20 anni al lavoro nel dipartimento di psicologia dell’Università di Milano Bicocca, esperto di psicologia dinamica e psicoanalisi. Un perito del tribunale, spesso interpellato nei casi di abusi in famiglia. Marco Casonato, 61 anni, è ora accusato di avere distrutto la sua di famiglia: ha investito il fratello Piero con un furgone a pochi metri dalla tenuta toscana che era motivo di liti, duri scontri. Al centro del contendere la storica Villa Massoni, un’eredità «pesante», a Massa Carrara: Ieri i due fratelli si sono trovati insieme lì, sotto gli occhi degli operai, chiamati da Piero per alcuni lavori di ristrutturazione dell’area, un intervento osteggiato da Marco: l’ennesima scintilla.
Alle 16,30 alla centrale del 118, arriva la prima richiesta di soccorso per «un pedone investito». A terra c’è il corpo di Piero Casonato, a poca distanza il Doblò con cui è stato travolto, almeno tre volte. Nessuna traccia dell’investitore, fuggito a bordo di una Panda, prima dell’arrivo di carabinieri e polizia. Ma mentre le forze dell’ordine accerchiano la zona, il fratello decide di mettere fine alla sua breve fuga: «Sono qui, venite a prendermi», dice ai carabinieri, di fatto costituendosi e chiamando il suo avvocato Valter Mattarocci: «Quando l’ho raggiunto aveva lo sguardo perso, assente», spiega il legale a cui il ricercatore ha anche detto di aver avuto una colluttazione con uno degli operai assunti dal fratello. «È stato aggredito ed è ferito a una mano», la sua versione. «Marco Casonato – prosegue l’avvocato – non ha mai usato espressioni violente nei confronti di Piero, tantomeno minacce. Mai. Piuttosto ripeteva come il fratello ‘doveva essere curato’, ma anche in questo caso non c’era astio né stizza nelle sue parole. Non si doveva arrivare a questa tragedia». Una tragedia che ha sconvolto anche Milano e il mondo universitario: Marco Casonato è ricercatore dal 1999, alle spalle ha numerose pubblicazioni, fra cui «Psicopatologia ecologica della famiglia», «Immaginazione e metafora». Da ieri è in carcere a Massa Carrara.
L'accusa nei suoi confronti è di omicidio. La Villa, di proprietà della famiglia Casonato dal 1920 (dal matrimonio fra Giannina Massoni e Mario Casonato), fu sequestrata già nel 2015 dalla Procura che aprì un fascicolo a carico dei due eredi, i fratelli Marco e Piero, con l’accusa di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale. Il processo era iniziato il 4 ottobre.