Milano, 14 gennaio 2017 - Le foto delle gattine. La spiaggia di Pinarella di Cervia in una soleggiata mattina di inizio settembre dell’anno scorso. La passione per l’Inter, la squadra del cuore, e per la cantautrice Francesca Michielin. Le istantanee in bianco e nero dell’infanzia. E poi messaggi e video, ironici e divertenti, di quelli che girano in Rete. Forse il profilo Facebook non dice tutto, ma in tempi di social può sicuramente raccontarci pezzi importanti di vita di una persona. E quella di Tiziana Pavani, uccisa a 54 anni nella camera da letto del monolocale di via Bagarotti 44, era un’esistenza normale. Il lavoro come segretaria nella scuola di via Anselmo da Baggio e la vita da single dopo la separazione dal marito originario delle isole Seychelles (tanti anche i riferimenti all’arcipelago nell’Oceano Indiano), con il quale era rimasto in buoni rapporti (e a testimoniarlo ci sono proprio gli scatti pubblicati on line e gli amichevoli scambi di battute con amiche e conoscenti della donna) nonostante la fine della relazione sentimentale. In casa con lei solo le due adorate micie Camilla e Trilly, postate in tutte le pose.
Una casa ora rimasta tristemente vuota. Tiziana, che i vicini della scala D descrivono come disponibile e gentile, è stata brutalmente assassinata. Il suo corpo è stato ritrovato nel tardo pomeriggio di giovedì dopo la segnalazione di un vicino, insospettito e preoccupato dal forte odore di gas che proveniva dall’appartamento, con la porta socchiusa. Poi la chiamata al 118. L’arrivo sul posto dell’ambulanza e delle Volanti della polizia. L’ipotesi della fine violenta che prende corpo col passare dei minuti e che diviene certezza quando gli investigatori arrivano a escludere che quelle ferite lacero-contuse (compatibili con colpi inferti da un corpo contundente non ancora ritrovato) siano state provocate da una caduta accidentale. Tutto si è svolto solo in camera da letto, a giudicare dall’ordine riscontrato nel resto della casa. A ucciderla, sono convinti gli uomini della Omicidi, è stato qualcuno che la conosceva molto bene. E che Tiziana ha lasciato entrare nel suo appartamento senza il minimo sospetto.
E le indagini si sono indirizzate sin dalle prime ore proprio sulla ristretta cerchia di persone con cui la cinquantaquattrenne ha avuto a che fare negli ultimi mesi: più di uno i profili ritenuti da approfondire con particolare attenzione, compreso quello dell’uomo che abita in un appartamento perquisito già nella tarda serata di giovedì. «L’unico modo di avere ciò che vuoi veramente è liberarti di ciò che non vuoi», scriveva qualche mese fa Tiziana citando un proverbio africano. Che volesse liberarsi di qualcuno, la povera segretaria di Baggio, giovedì mattina, quando è stata colpita a morte dal killer? Che volesse troncare una storia e che per questo sia stata uccisa, come spesso capita nei casi di femminicidio? Solo ipotesi, al momento, per un assassinio ancora senza un colpevole.