LUCA SALVI
Cronaca

Oriani Mazzini, caos insegnanti: lettera di denuncia al Ministero

Un quinto è cambiato dopo un mese e mancano docenti di sostegno

La sede di viale Liguria, una delle tre dell’Oriani Mazzini (è anche sede del Giorgi)

Milano, 7 novembre 2016 - Un quinto degli insegnanti cambiati dopo più di un mese di lezione o mai arrivati perché tornati nelle province d’origine. Quattordici docenti di sostegno sostituiti da supplenti senza specializzazione, perché le graduatorie a Milano sono esaurite da tempo. In una scuola che "nel corso degli anni ha accolto con successo un’utenza caratterizzata da disabilità, disagi familiari e sociali". E, quel che è peggio, questa situazione sarà destinata a ripetersi anche nei prossimi due anni. La denuncia arriva da genitori, studenti, docenti e personale amministrativo tecnico e ausiliario dell’istituto professionale Oriani Mazzini. Ed è arrivata sul tavolo del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Delia Campanelli e del provveditore Marco Bussetti.

"Egregia signora Ministro – l’incipit della lettera – le scriviamo per farle conoscere la difficile situazione dell’Oriani-Mazzini in questo avvio d’anno". Il professionale, diviso su tre sedi (via Zante, viale Liguria, via Pisa), "per oltre un mese non è stato in grado di garantire il diritto allo studio degli studenti e un’adeguata organizzazione del lavoro dei docenti". Causa l’"elevato numero di cattedre vacanti". Una situazione comune a non poche scuole. La chiamata diretta, fiore all’occhiello della Buona Scuola, non sempre ha funzionato: gli insegnanti potevano accettare o meno la proposta di assunzione dei dirigenti. All’Oriani - "quasi mille iscritti, 104 con disabilità" - su "30 posti disponibili in organico ne sono stati attribuiti solo 6. Le altre 24 cattedre sono state assegnate d’ufficio" dal provveditorato. Ma di questi docenti (14 dei quali di sostegno) nessuno è "in servizio, perché hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria per ricongiungimento ai familiari residenti in altre province d’Italia". Oltre il 20% "su 123 docenti totali".

La scuola li ha coperti con supplenze, ma per il sostegno i posti lasciati scoperti da docenti specializzati "possono essere assegnati solo a docenti" senza titolo, per la nota carenza di personale in graduatoria. La situazione si ripeterà, visto che i docenti assunti su incarichi triennali, ripeteranno la richiesta di trasferimento nei prossimi due anni. Da qui, l’invito al ministro "a individuare il giusto rimedio una situazione non più tollerabile".