Milano, 11 luglio 2017 - Sgomberata ieri mattina da polizia e polizia locale la ex scuola media Pavoni di via Benigno Crespi 40, zona Maciachini, dismessa da due anni causa amianto e diventata rifugio di disperati. Allontanati 70 uomini, provenienti in maggioranza da Ghana e Gambia, di cui 15 minorenni, una trentina accompagnati in questura. Ennesimo intervento in una struttura che non solo si è trasformata in dormitorio abusivo ma è stata anche saccheggiata dopo il trasloco di alunni e insegnanti alle elementari Lambruschini di piazzale Maciachini. Un caso finito alla ribalta più volte. Durante lo sgombero non ci sono state tensioni, solo alcuni immigrati avrebbero opposto resistenza passiva.
Strada chiusa al traffico e curiosi sul marciapiede. Nel pomeriggio è intervenuto il Nuir (Nucleo intervento rapido) per chiudere gli accessi pedonali, nei prossimi giorni il Comune provvederà a mettere in sicurezza anche il primo piano. È il secondo intervento massiccio nel giro di tre mesi: l’8 aprile erano state allontanate 30 persone, erano stati chiusi gli accessi al piano terra e staccati luce e acqua. Operazione da 25mila euro che tuttavia non ha scoraggiato gli intrusi. «Finalmente lo sgombero e la messa in sicurezza – commenta Andrea Pellegrini (Lega), assessore alla Sicurezza del Municipio 9 – come avevamo chiesto. Il Comune dovrà evitare nuove occupazioni». Beatrice Uguccioni (Pd), vicepresidente del Consiglio comunale e già presidente di Zona 9: «Occorre sempre tenere alta la guardia. Auspico siano individuate modalità più incisive per prevenire altre occupazioni. Stiamo lavorando per questo e per evitare ulteriori tensioni». Ma quale sarà il destino dell’immobile?
C’è un progetto preliminare che prevede la riqualificazione da 8 milioni di euro. «Meglio abbattere e ricostruire, magari pensando a una struttura più piccola ed ecosostenibile», dichiara Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9. L’assessore comunale ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti aveva ipotizzato la bonifica di tutto il plesso, per circa 2 milioni di euro, e di «lottizzare» la riqualificazione una porzione dopo l’altra. «La maggioranza del Municipio – sottolinea Andrea Motta (Pd) – non ha però ritenuto opportuno inserire la riqualificazione tra le priorità del piano triennale opere pubbliche di quest’anno». E nel quartiere sono state raccolte oltre 900 firme da Associazione genitori e scuole su iniziativa di Motta per chiedere di «attivare l’iter di riqualificazione al più presto».