NICOLA PALMA
Cronaca

UberPop, alt definitivo dei giudici: "Concorrenza sleale"

L’ultima sentenza del Tribunale. Oggi tassiti in sciopero dalle 8 alle 22

La app UberPop

La app UberPop

Milano, 23 marzo 2017 - Terzo stop all’applicazione UberPop. Già oscurata nel 2015 a seguito di due provvedimenti distinti del Tribunale di Milano, ieri pomeriggio è arrivato pure l’alt della Sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Torino: l’app fa concorrenza sleale ai tassisti, la conclusione del collegio presieduto da Gabriella Ratti; bocciate le istanze della start-up californiana.

In sostanza, i giudici piemontesi – cui i vertici della società si erano rivolti due anni fa dopo le due decisioni sfavorevoli a Milano – hanno ribadito quanto già certificato via sentenza dai loro colleghi: «Uber e i conducenti traggono dalla molteplice violazione delle norme che regolamentano il settore un vantaggio competitivo contrario alla correttezza professionale». Per chi non lo ricordi, UberPop consentiva a chiunque – purché almeno ventunenne, in possesso di patente di guida e di un’auto di proprietà e con la fedina penale pulita – di caricare clienti a prezzi low cost. Una piattaforma contestata sin dall’inizio dai conducenti di auto bianche, ben più dell’altra versione Black che si serve di noleggiatori con licenza. La tesi dei padroncini, assistiti dall’avvocato Marco Giustiniani: i driver non rispettano le norme, dando vita a una sfida ad armi impari. Tesi sposata dal Tribunale di Torino: «Quando Uber e i suoi driver offrono sul mercato lo stesso servizio senza sottostare a controlli, autorizzazioni, orari, requisiti delle vetture e dei conducenti, è evidente che le tariffe che possono proporre sul mercato sono estremamente più basse e quindi estremamente più vantaggiose di quelle che tutti gli altri operatori che si conformano alla legge possono offrire». Conclusione: ricorso rigettato. Dal canto suo, Uber fa sapere: «Quella di UberPop è stata un’importante esperienza che tuttavia non rappresenta più il modo di operare dell’azienda in Italia da quasi due anni: oggi chi utilizza Uber si affida solo ad autisti professionisti».

Intanto oggi i tassisti si fermeranno dalle 8 alle 22: non è bastato l’incontro al Ministero dei Trasporti sulle nuove regole di settore, i sindacati di categoria (almeno quelli che hanno proclamato l’agitazione nelle scorse settimane) hanno confermato il blocco nazionale del servizio, «pur valutando positivamente» lo sforzo del Governo. In città sono stati autorizzati due presìdi in Stazione Centrale e all’aeroporto di Linate. Ultima nota per gli Ncc: tira aria di protesta clamorosa pure tra i noleggiatori, soprattutto se non cambierà la bozza anti-abusivismo presentata ieri dall’esecutivo, ritenuta «discriminatoria e incostituzionale».