Milano, 6 luglio 2012 - Continua la polemica dopo l’annuncio della scoperta di cento disegni attribuibili al giovane Caravaggio custoditi nel Fondo Peterzano.
L'OPINIONE DI GIOVANNI PAPI - Attribuire un disegno a Caravaggio è molto difficile non esistendo disegni del grande pittore lombardo. Lo afferma all’Adnkronos Gianni Papi, tra i massimi studiosi del Merisi e della sua cerchia, curatore della grande mostra fiorentina del 2010 su Caravaggio e autore di numerosi saggi, commentando la notizia del ritrovamento di cento disegni attribuibili, secondo due studiosi, a Caravaggio.
‘’Il fondo del Peterzano, custodito al Castello Sforzesco di Milano, era a conoscenza di molti studiosi. Ma come si fa - sottolinea Papi - a fare delle attribuzioni se non ci sono disegni ufficiali di Caravaggio? Alcuni disegni del fondo sono stati presi in considerazione, ma nessuno studioso si è mai azzardato ad attribuirli con certezza a Caravaggio. Non ci sono elementi per fare attribuzioni, non essendoci disegni di riferimento. È chiaro che Caravaggio ha disegnato quando era nella bottega di Peterzano, fa parte del curriculum di un artista. Ma poi ha deciso di non fare più disegni nel modo tradizionale, come faceva un pittore all’epoca. O almeno, noi non conosciamo disegni’’.
Accettare quindi come vera l’attribuzione a Caravaggio di queste opere è difficile, secondo Papi. ‘’Si possono cambiare le proprie idee se ci sono prove decise - ribadisce lo studioso - ma è difficile accettare che il Merisi abbia utilizzato come modelli per tutta la sua carriera gli eventuali disegni fatti quando era allievo nella bottega di Peterzano’’.
Perché è per lo più Caravaggio il protagonista di sempre nuove attribuzioni? Il ‘Sant’Agostino’ di qualche anno fa, il ‘Martirio di San Lorenzo’ dell’anno scorso, tutte poi rivelatesi sbagliate. ‘’Perché in questo momento è il pittore più famoso e più studiato al mondo. Occupandosi di Caravaggio - conclude Papi - si suscita l’interesse della comunità, non solo scientifica ma anche del grande pubblico’’.
GLI AUTORI DELLA SCOPERTA - ‘’Chi attacca in modo capzioso dimostra malafede e incapacità di leggere le opere di cui è depositaria. Per cui l’atto conseguente è che si dimetta’’.
Maurizio Bernardelli Curuz, con Adriana Conconi Fedrigolli a capo dell’equipe di studiosi che ha rinvenuto nel Fondo Peterzano del Castello Sforzesco 100 disegni da loro attribuiti al giovane Caravaggio, risponde così all’ANSA ai commenti espressi oggi sul Corriere della Sera e al Tg1 delle 13.30 da parte dei responsabili del Gabinetto Disegni, che dimostravano forti dubbi sull’esito dell’indagine e su come sarebbe stata condotta.
Se l’ex-direttrice delle Raccolte d’Arte del Castello Maria Teresa Fiorio si è detta molto perplessa, l’attuale Francesca Rossi ha dichiarato di non aver mai visto in sala studio i due studiosi, ammettendo solo un contatto un anno fa per per richieste fotografiche.
‘’Noi rispettiamo gli studiosi del Castello Sforzesco che hanno funzione di conservatori e non possono dedicarsi pienamente alla ricerca - ha aggiunto Bernardelli Curuz - ma le loro sono solo dichiarazioni faziose, campate in aria, volte solo a gettare discredito’’. ‘’Di fronte alla loro debacle nell’ambito della ricerca - ha ribadito Bernardelli Curuz - forse farebbero meglio a rassegnare le dimissioni’’.
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