Milano, 7 marzo 2017 - Palazzo Reale di Milano si arrichisce di una nuova mostra: parte domani, mercoledì 8 marzo, 'Manet e la Parigi moderna'. L'esposizione dedicata al pittore francesce è un evento eccezionale, rarissimo in Italia e resterà visitabile fino al prossimo 2 luglio. Un centinaio di opere che arrivano dalla collezione del Musee d'Orsay di Parigi, 54 dipinti di cui 16 capolavori di Manet compresi il ritratto di Emile Zola, "Il balcone", che lasciò perplessi pubblico e critica al Salon del 1869 per la scelta dei colori accesi e soprattutto per l'assenza di un soggetto chiaramente definito, e "Il pifferaio", immagine simbolo della mostra, che al Salon del 1866 fu rifiutato per la radicalità del trattamento pittorico. Alle opere su tela si aggiungono 11 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e 7 tra maquettes e sculture.
"Gli accademici hanno sempre negato che Manet fosse un grande pittore di storia ma oggi i musei proclamano dappertutto nel mondo che sia il più grande pittore di storia dell'Ottocento e i milanesi per la prima volta hanno la possibilità di vedere seriamente la sua pittura come non l'hanno mai visto" ha spiegato Guy Cogeval, storico presidente del Musée d`Orsay e dell'Orangerie di Parigi, curatore insieme a Caroline Mathieu, Isolde Pludermacher. La mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Mondo Mostre Skira, celebra il ruolo centrale di questo maestro dell'impressionismo nella pittura moderna attraverso i generi a cui si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne, l'amatissima Parigi di metà Ottocento. Manet racconta una città in trasformazione, in fermento, e affronta temi nuovi che osserva per strada, al teatro dell'Opera, nei bar e nei caffè concerto. Un racconto contestualizzato attraverso 40 opere di altri grandi maestri del suo tempo come Cezanne, Degas, Gauguin, Monet, Renoir e Signac. "Mi sembra che questa mostra sia un gioiello, pensato abbastanza rapidamente perchè avevamo dei tempi stretti, dei tempi italiani tra virgolette, ma missione compiuta. La mostra è un gioiello dal punto di vista della scenografia, della bellezza delle opere e soprattutto della bellezza inconfondibile di Manet" ha aggiunto Cogeval.