Milano, 23 dicembre 2017 - Un sold out dietro l’altro, un album che alberga ai vertici delle classifiche già certificato disco d’oro e milioni di visualizzazioni campeggiano sotto ad ogni suo video. È la rapida ascesa di Rkomi, all’anagrafe Mirko Martorana, classe 1994, figlio della periferia milanese, ormai una certezza nel firmamento rap di ultima generazione. Un successo celebrato con una special box edition contenente l’ultimo album “Io in Terra” e l’ep “Dasein Sollen” che, accanto a canzoni ormai diventi classici del genere, annovera anche il brano inedito “Liam Gallagher”. Questa sera (venerdì 22, alle 21) il rapper di Calvairate farà tappa al Gate Club di Milano con il suo “Io in Terra tour”.
Quanto conta la dimensione del live?
«È la parte che prediligo. Ti fa entrare a stretto contatto con il pubblico in uno scambio continuo di energie. Il tour sta andando molto bene e vedere così tanta gente nei locali mi stimola sempre più a migliorare».
Che rapporto ha con i fan?
«Sono tutti incredibili. Il calore che mi trasmettono, dai live ai semplici messaggi sui social, è indescrivibile. Sono fondamentali. Mi danno sempre forza».
Calvairate è spesso protagonista della sua musica. Arte e quartiere rappresentano un binomio inscindibile…
«È vero, Calvairate continua ad essere ben presente nella vita, di conseguenza nella mia musica. Amo le mie origini e quando mi chiudo in studio immagino tante cose ma, a prescindere da quanto riesca a spingermi oltre, la porta da cui esco rimane sempre la stessa».
Tra l’altro “Z4G” è il collettivo col quale ha mosso i primi passi. Un omaggio alla “sua” Zona4?
«Principalmente un omaggio a noi. Volevamo valorizzare la prospettiva sulla “nostra” Zona4».
Gran parte delle sue basi risuonano piuttosto inedite per un artista rap. Come nasce la ricerca dei suoni?
«Mi metto sempre alla prova ascoltando tanti generi diversi, scoprendo nuovi artisti e cimentandomi in sonorità vecchie e nuove con cui non sono mai entrato in contatto prima».
Io in Terra” ha segnato il suo ingresso nella scuderia Roccia Music e l’approdo in Universal. Cos’è cambiato da quando lavora accanto ad artisti come Marracash e Shablo?
«Mi ha permesso di entrare in contatto con dei professionisti che mi sono stati vicino per migliorarmi sempre di più. Sono cresciuto ascoltando Marracash, per me è veramente un grande piacere essere stato affiancato a lui».