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Detenuto si suicida in carcere, capo Dap: provvedimenti di sospensione per 16 agenti dopo insulti su Facebook

Ad annunciare i provvedimenti carico degli appartenenti alla Polizia penitenziaria individuati come gli autori dei commenti relativi al suicidio di un detenuto di Opera, nel Milanese è stato Santi Consolo, il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria: "Ci sono dei limiti nel manifestare il proprio pensiero"

Alcuni violenti insulti apparsi sulla pagina Facebook del sindacato della Polizia penitenziaria Alsi

Opera (Milano), 19 febbraio 2015 - "Stamattina ho firmato 16 provvedimenti cautelari di sospensione e concordato con il direttore generale del personale l'avvio di procedimenti disciplinari" a carico degli appartenenti alla Polizia penitenziaria individuati come gli autori dei commenti su Facebook relativi al suicidio di un detenuto, avvenuto nei giorni scorsi nel carcere di Opera, nel Milanese. Ad annunciare la decisione è stato Santi Consolo, il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. 

Ricordando che si è trattato di "comportamenti isolati", Consolo ha anche reso noto di aver "trasmesso un corposo rapporto all'autorità giudiziaria, alla quale sono riservate le valutazioni: se si dovessero rilevare reati - ha sottolineato - questa amministrazione si costituirà parte civile per danno all'immagine". "Ci sono dei limiti nel manifestare il proprio pensiero - ha aggiunto - che discendono dal ruolo e dalle funzioni del Corpo: la Polizia penitenziaria deve svolgere i suoi compiti affinché il suo esempio eserciti un'influenza positiva su chi è chiamato a vigilare".

LE REAZIONI - La decisione ha determinato la reazione delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaia. Condividiamo "la necessità di provvedimenti esemplari nei confronti di chi si è reso responsabile di dichiarazioni che offendono la sensibilità, l`umanità e la professionalità di chi ogni giorno lavora per impedire il tracollo del sistema penitenziario salvando decine di vite - ha commentato l'Uilpa - ma, allo stesso tempo, esprime "perplessità sulla tempistica di questi provvedimenti, che avrebbero potuto giungere al termine di un percorso disciplinare espletato con le modalità ordinarie".

"Se questa metodologia, però, adottata da parte del DAP è propedeutica a perseguire inefficienze e violazioni - afferma Eugenio Sarno, segretario nazionale Uilpa - ci aspettiamo nelle prossime ore sanzioni esemplari nei confronti dei detenuti che si sono resi responsabili di aggressioni in danno dei poliziotti e, soprattutto, nei confronti dei Dirigenti Generali, dei Direttori e dei Comandanti che certificatamente hanno violato norme contrattuali e regolamenti calpestando diritti soggettivi e contribuendo significativamente allo stato comatoso in cui versa il sistema penitenziario italiano".