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Droga ad adolescenti in cambio di sesso, gup: "E' violenza sessuale"

Secondo gli investigatori avrebbe adescato alcuni ragazzi in un parco a Milano e in chat su internet. Il capo d'imputazione cambia perché esiste l'ipotesi che tre minorenni non siano stati consenzienti, ma che nei loro confronti l'uomo abbia commesso abusi mentre erano sotto effetto delle sostanze stupefacenti

Scambio di droga con minorenni (immagine d’archivio)

Milano,4 giugno 2015 - Adescava i ragazzini al parco, oppure su chat. Poi cedeva loro la droga, in cambio di sesso. Per questo, un 42enne era stato arrestato lo scorso dicembre dalla Squadra mobile di Milano. Oggi il gup di Milano Giuseppe Gennari, che ha restituito gli atti al pm Christian Barilli, ha ordinato  di riformulare il capo d'imputazione con la nuova ipotesi di reato: violenza sessuale aggravata dall'uso di sostanze stupefacenti e non di prostituzione minorile. 

L'uomo, che ha scelto di essere processato con rito abbreviato, era stato arrestato con l'accusa di prostituzione minorile e spaccio di droga. Secondo quanto è emerso dalle indagini il 42enne, responsabile vendite in una concessionaria d'auto, avrebbe adescato i ragazzini, tuttora minorenni, in un parco del capoluogo lombardo e in alcune chat online. E gli adolescenti avrebbero avuto rapporti sessuali con lui in cambio di dosi di droga. Durante l'udienza il gup, accogliendo la richiesta dell' avvocato Laura De Rui, legale di una delle tre vittime, che si sono costituite parti civili, attraverso un'ordinanza ha restituito quindi gli atti al pm per riqualificare il reato. L'accusa di violenza sessuale aggravata comporterebbe pene più alte, in caso di condanna, rispetto a quella di prostituzione minorile. Alla base della decisione del gup l'ipotesi che i tre minorenni non siano stati consenzienti, ma che nei loro confronti l'uomo abbia commesso abusi mentre erano sotto effetto delle sostanze stupefacenti. I tre ragazzi, assistiti dagli avvocati De Rui, Paola Belardinelli e Alessio Mantuano, si erano costituiti parti civili nella scorsa udienza. Le indagini erano scattate dopo che alcuni genitori avevano notato comportamenti strani dei loro figli soprattutto legati all'utilizzo di cocaina.