Milano, 30 maggio 2015 - Expo 2015 convince gli italiani: il 38% dei nostri connazionali, per un totale di oltre 18,2 milioni di persone, ha intenzione di visitarlo o lo ha già fatto. La visita, però, è all'insegna della toccata e fuga: il 57% di chi vuole andare dedicherà ad Expo una sola giornata, il 33% due. Si fermerà per più tempo solo 1 visitatore su 10. Un dato coerente con quello della spesa: il 75% di chi e' interessato ad andare, infatti, progetta di spendere solo 250 euro o meno a persona.
E' quanto emerge da una rilevazione condotta da Confesercenti con Swg sull'impatto di Expo sul turismo interno. Ad attirare gli italiani è in primo luogo l'unicità dell'evento, motivazione indicata dal 63% degli intervistati, ma convince anche l'opportunità di vedere le architetture delle strutture (segnalata dal 49%), ed il tema dell'alimentazione (40%). Chi ha già visto Expo non è rimasto deluso: il 68% ha assegnato all'esposizione un voto positivo. Gli italiani appaiono convinti anche del valore di Expo come volano economico: per il 37% l'evento avrà comunque ricadute positive, anche se modeste; mentre il 32% è convinto che sarà utile a rilanciare la nostra economia. Il 31%, invece, lo definisce uno spreco di risorse.
Il picco di visitatori italiani ad Expo arriverà dopo l'estate: è settembre, infatti, il mese più' gettonato, indicato dal 44% di chi ha programmato una visita ad Expo, anche in corrispondenza con il gran premio di Formula 1 e l'la ripresa della stagione fieristica. Seguono giugno (scelto dal 15%), luglio (14%), agosto (11%) e ottobre (10%). La maggior parte dei visitatori arriverà in treno, soluzione indicata dal 58% dei rispondenti. Preferiti i treni veloci come Freccia Rossa e Italo, che raccolgono il 35% delle preferenze. Quasi 6 milioni e 400mila italiani - il 35% - raggiungerà il sito di Expo in automobile o moto. Solo il 10% scegliera' l'aero. (
La brevità delle visite e la relativa lontananza del sito dalla città' riduce anche la consistenza dei flussi di visitatori che da Expo si riversano su Milano. Tra gli intervistati che hanno segnalato di voler andare a vedere l'esposizione, meno della meta' - il 43% - progetta di pernottare, per l'occasione, nel capoluogo lombardo. E di questi meno della metà' (il 41%) lo farà' in albergo: gli altri si orienteranno verso un bed and breakfast (29%), ma cè' anche un consistente 30% che sceglierà' un'altra tipologia. Un dato che testimonia l'esplosione delle forme 'parallele' di ricettività', a base di affitti brevi e informali. "Per ora la ricaduta sulla citta', per ristoranti, bar e attivita' ricettive, non è stata entusiasmante. Ma il grosso dei visitatori deve ancora venire: estate ed autunno porteranno ad un incremento sia degli stranieri che degli italiani", dice Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, "certo sarebbe utile attivare qualche sinergia in più tra sito espositivo e citta' di Milano. Finora è successo poco, perché' l'esposizione è' lontana ma non solo per questa ragione: serve una promozione integrata. 'Expo in città'', l'iniziativa attivata fino ad ora e promossa da Comune e Camera di Commercio, va assolutamente valorizzata e potenziata".
"C'è un sommerso di albergatori improvvisati per l'affitto breve e informale che sta riducendo l'effetto positivo di Expo sulle attività ricettive: secondo le nostre rilevazioni, i posti letto extra-alberghieri su Milano offerti in locazione sulle piattaforme web, sono ormai piu' di 5mila; come sta facendo la regione Lombardia, il fenomeno va regolamentato", spiega Rocco Salamone, presidente di Atr Milano, associazione di albergatori aderente a Confesercenti Milano, "adesso attendiamo i turisti stranieri veri: le prenotazioni per luglio e agosto non sono molte, ma e' anche vero che ormai si tende a prenotare abbastanza a ridosso, in media una settimana prima".
Agi