di Rossella Minotti
Milano, 29 ottobre 2012 — Conto alla rovescia per il centrosinistra milanese. Insieme alla Lega, Pd e possibili alleati vorrebbero andare il più possibile in là con la data delle elezioni regionali. Perché il problema è grande: trovare un candidato credibile, un nome forte, da opporre al centrodestra, presumibilmente a Gabriele Albertini, e che sia in grado di contrastare anche il grillismo avanzante.
In questa caccia al nome di peso, spunta anche il candidato ideale del mondo sindacale, sostenuto da chi ha fatto sua la vittoria di Giuliano Pisapia. Pressioni quindi su Susanna Camusso, milanese e figura di primissimo piano che come segretario della Cgil sta conducendo da mesi accese lotte, anche di piazza, in difesa dei diritti dei lavoratori e contro il governo Monti.
Oltre al nome della battagliera cinquantacinquenne, si è speso anche quello di Antonio Panzeri, bergamasco, parlamentare europeo, ed ex sindacalista. Restano in campo i nomi di Alessandra Kustermann, stimato primario della clinica Mangiagalli, sostenuta anche da eventuali liste arancioni (se ci saranno) e quindi dal sindaco Pisapia. Per il Pd sono invece scesi in campo e sono sempre più accreditati Giuseppe Civati e Fabio Pizzul.
Questa sera arriva a Milano al teatro Dal Verme, per quello che si prospetta come un tutto esaurito, il rottamatore del Pd Matteo Renzi. Il consigliere provinciale Roberto Caputo, che lo appoggia ufficialmente, dichiara: «Noi non facciamo un nome, e assolutamente non vogliamo si riproponga in Lombardia la logica dello scontro fra renziani e bersaniani. Ci sono molti nomi, meglio fare le primarie se c’è tempo, magari light con i gazebo, come ha fatto la Lega, o più strutturate».
Onorio Rosati, segretario della Cgil milanese, che qualcuno vorrebbe veder scendere in campo, tiene soprattutto a che si vada «al voto al più presto». Sul nome della Camusso è scettico: «Conoscendola — dice — ed essendo lei stata eletta da appena due anni, la ritengo in tutt’altre faccende affaccendata. Se fosse a fine mandato potrebbe interessarle, tanto più che lei è milanese. Panzeri, che viene da una robusta esperienza sindacale ed è già alla seconda legislatura europea, è un nome importante. Fa piacere comunque che si pensi a dei sindacalisti, visto che purtroppo spesso registriamo un atteggiamento secondo il quale i sindacalisti non potrebbero svolgere funzioni di carattere politico. Ci auguriamo, qualunque sia il nome, che si tratti di una persona molto attenta al tema del lavoro e della crisi».
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