Milano, 7 febbraio 2013 -  E' durato 50 minuti il primo confronto televisivo alla Rai di Milano fra i 5 candidati governatore della Lombardia. Niente sorprese alla fine, si è trattato di un botta e risposta con il conduttore Renato Andreolassi soprattutto sui programmi. Su un teleschermo appaiono  Silvana Carcano (Movimento 5 Stelle), Umberto Ambrosoli (Centrosinistra), Roberto Maroni (Lega-Pdl), Gabriele Albertini (Scelta Civica) e Carlo Maria Pinardi (Fermare il declino).

Poco prima dell'inizio della registrazione, i 5 candidati governatore della Lombardia sono stati fotografati in gruppo dai fotografi ammessi nella studio della Rai in corso Sempione a Milano. Cordialita', ma nessun faccia a faccia diretto fra gli aspiranti successori di Roberto Formigoni, arrivati separatamente e andati via nello stesso modo subito dopo il termine del confronto. Carcano, Ambrosoli, Maroni, Albertini e Pinardi hanno risposto alle domande del conduttore seduti in studio.

 

SCONTRO AMBROSOLI-MARONI SU MALPENSA- E’ scontro aperto tra Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia e il rivale del centrodestra Roberto Maroni. “Basta frottole” ha detto più volte Ambrosoli al segretario della Lega nel corso dell'incontro in tv tra i 5 candidati. Primo terreno di scontro tra Ambrosoli e Maroni è stato il rilancio dell’aeroporto di Malpensa e la possibilità di affidare gli appalti per le infrastrutture da completare in tempo per Expo esclusivamente ad imprese lombarde.

Per Maroni “Malpensa non è una cattedrale nel deserto ma una grande opportunità che finora non è state sfruttata appieno. Bisogna creare un collegamento tra Malpensa e tutti gli aeroporti lombardi - ha proseguito - per evitare concorrenza tra loro” e creare opportunità di lavoro per le imprese lombarde con “appalti a km 0”.

Ambrosoli ha replicato che “le infrastrutture che sono state avviate (come i collegamenti autostradali Tem e Brebemi) devono essere completate”. “Lega centrodestra - attacca - hanno fatto fallire l’aeroporto di Malpensa spogliandolo dell’operatività con il trasferimento Alitalia a Fiumicino”. “Non possiamo fare finta che finora sia stato qualcun altro a governare”, ha aggiunto Ambrosoli che in teme di appalti a km 0 ha spiegato che “l’Unione Europea ci obbliga a fare gare internazionali” e il fatto di fare lavorare a Malpensa esclusivamente imprese italiane “ha portato ad una multa di 340 milioni di euro. Smettiamola - ha proseguito -di raccontare ai cittadini Lombardi frottole irrealizzabili”. Maroni si è difeso dicendo che “non sono frottole, sono opinioni e programma politico. La prego - ha aggiunto rivolto ad Ambrosoli - di avere rispetto delle opinioni degli altri”.

 

CRITICHE SUL TRATTEBNERE 75% DI TASSE AL NORD - Critiche dal candidato del centrosinistra anche sulla proposta di Maroni di trattenere il 75% delle tasse al Nord. “E’ un pò bizzarro - ha detto Ambrosoli - che chi ha messo le pressione fiscale più alta ora ci dica che dobbiamo abbassare le tasse. Basta con tutte queste frottole”.

 

ATTACCO SU EXPO 2015 - Ambrosoli va all’attacco anche su Expo, che finora è stata “rallenatata” dagli scontri all’interno del centrodestra tra l’ex sindaco Letizia Moratti e il governatore Roberto Formigoni, mentre ora grazie al suo impegno e a quello di Pier Luigi Bersani, Giuliano Pisapia “si può cambiare passo” e visione per quanto riguarda la manifestazione del 2015 che è “una grandissima occasione per rilanciare anche turismo e cultura in Lombardia”.

 

ATTRITI SULLA SANITA' -  Per Maroni “la sanità in Lombardia ha raggiunto livelli di eccellenza. Si può sempre migliorare e introdurre criteri oggettivi di valutazione” per scongiurare il rischio di nuovi casi come quelli del San Raffaele e della Maugeri. “Basta disastri”, ha replicato Ambrosoli che vorrebbe che la “politica vada via dalla sanità” e ha ricordato come in Regione siano state distribuite mazzette e come l’ex assessore Bresciani “si vantava del fatto che i direttori degli ospedali fossero nominati in base agli esiti delle elezioni”.

 

CARCANO: "EXPO ATTO CRIMINALE" - Silvana Carcano, a margine dei 'protagonisti' Maroni e Ambrosoli, è intervenuta con convinzione sulle proprie idee e quelle del movimento che rappresenta, a cominciare da Expo: "E' gà in mano alla criminalita' organizzata - ha tuonato -, e' di per se un atto criminale. Appalti e subappalti non possono essere controllati in termini di legalita'. E' un modello anacronistico che non genera occupazione, e' un rischio per i cittadini". Voce fuori dal coro, la sua, considerato che Expo resta negli obiettivi di tutti gli altri candidati, considerato "un'opportunita'", con Maroni che concentra l'attenzione anche sul "dopo Expo", Pinardi che chiede "un commissario tecnico" e Ambrosoli che sottolinea la
possibilita' di riapartire dove che e' stato "dilaniato dalle lotte interne del centro destra".

 

AMBROSOLI: "VOTO DISGIUNTO" - Il candidato del centrosinistra Ambrosoli ha rinnovato l'invito a "tutti gli elettori" al "voto disgiunto con il passato", indicando nel lavoro l'architrave del proprio programma e ripetendo l'intenzione di portare fuori la politica dalla sanità".