Allarme smog, tornano i divieti: solo in 14 Comuni su 134

Città metropolitana, 9 sindaci su 10 non li applicano di NICOLA PALMA

Smog su grattacieli di Porta Nuova (Newpress)

Smog su grattacieli di Porta Nuova (Newpress)

Milano, 20 dicembre 2015 - Smog alle stelle. Ventiquattresimo giorno di fila sopra i limiti. E poche speranze che arrivi la pioggia (manca da 52 giorni, prende atto Coldiretti) a spazzare via l’emergenza smog in tempi brevi. Ieri mattina l’Arpa ha certificato l’ennesimo sforamento: 90 microgrammi su metro cubo rilevati dalla centralina di via Verziere, 100 in via Senato (il doppio del livello massimo fissato a 50 dall’Ue) e 106 in Città Studi.

«Ho dato mandato all’assessore all’Ambiente Claudia Maria Terzi di fare tutto quello che serve, all’interno delle nostre competenze, per contrastare i livelli di inquinamento superiori ai limiti, con tutte le misure necessarie anche se impopolari», la rassicurazione del governatore Roberto Maroni. Entra nel merito l’assessore Terzi: «La Giunta chiede a Trenord di attivare Green Pass in maniera automatica in caso di prolungato superamento dei limiti delle concentrazioni di Pm10 in atmosfera». Cioè di riproporre, in caso di bisogno, la promozione che da qui al 24 dicembre permetterà ai viaggiatori di utilizzare in maniera illimitata i convogli regionali al costo di 20 euro.

La certezza: «Solo gli interventi strutturali, definitivi e di lungo periodo risolvono un problema che non è cittadino e neppure regionale, ma riguarda tutto il bacino del Po». E qui si parla dell’applicazione del Pria, il piano da 2 miliardi di euro varato nel 2013 per migliorare la qualità dell’aria entro il 2020: su 90 misure programmate, siamo a quota 58, «di cui 20 attuate e concluse e 38 attivate e che proseguiranno nel prossimo periodo». Nel frattempo, però, urge correre ai ripari per rendere l’atmosfera un po’ più respirabile. E allora, ecco l’appello ai Comuni: «Un giro di vite sui controlli e le sanzioni per tutti i comportamenti già vietati». Senza dimenticare il senso civico dei singoli: «I cittadini possono mettere in campo comportamenti virtuosi e utili a contribuire alla soluzione del problema: rinunciare all’auto negli spostamenti quando possibile, abbassare la temperatura del riscaldamento domestico e non usare se possibile camini o stufe a legna e ridurre la velocità su tangenziali e autostrade». Più o meno i divieti imposti dal Protocollo d’intesa sottoscritto in Provincia nel 2012 e aggiornato di recente dalla Città metropolitana.

Dopo lo stop per il weekend – che ha seguìto a stretto giro quello sancito dalla Regione causa concomitanza con gli scioperi – domani torneranno le limitazioni: stop ai diesel Euro 3 senza Fap dalle 8.30 alle 18, riduzione di un grado delle temperature negli edifici e periodo di accensione degli impianti di riscaldamento tagliato di due ore. Chi le applicherà? Certamente il Comune di Milano, che ha pure invitato i cittadini a utilizzare mezzi pubblici e bici per lo shopping natalizio (a giudicare dal traffico di ieri in centro e dintorni, molti non hanno seguito il suggerimento). E gli altri 133 Comuni dell’area metropolitana? Stando a quanto pubblicato sui rispettivi siti web fino a ieri sera, solo in 13 si sono accodati: Bresso, Canegrate, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino, Lacchiarella, Legnano, Magenta, Novate Milanese, Senago, Sesto San Giovanni e Vanzaghello. 13 su 133. Uno su dieci. Pochi.

di NICOLA PALMA