Milano, 26 marzo 2014 – Il Milan espugna il Franchi, batte la Fiorentina (0-2) e salva la panchina di Seedorf.
MILAN: 6,5
Abbiati: sv. Accende un cero quando Matri non lo giustizia per due volte di testa. Di fatto non fa nessuna vera parata per la scarsa mira degli avversari.
Bonera: 6. Terzino non lo è mai stato probabilmente, soprattutto in questo momento della sua carriera. L’esperienza e lo schieramento di Montella però lo aiutano ad uscire a testa alta.
Mexes: 7. E’ il più lesto a ribadire in rete la superficiale respinta di Neto. Sfrutta l’immobilismo dell’attaccante viola per non andare in difficoltà.
Rami: 6,5. Parte male: perde troppo spesso la concentrazione e compie errori banali che potrebbero costare caro. Sale di registro con l’andare dei minuti.
Constant: 6. Difende meglio di Emanuelson ma non gli si può chiedere di superare la linea di centrocampo: da lì in su diventa addirittura dannoso.
De Jong: 7. Partita da manuale della “medianità”: sempre davanti alla difesa a proteggere la coppia centrale e sempre pronto a raddoppiare. Tacchetti affilati.
Muntari: 6,5. Irruento e aggressivo sui palleggiatori viola. Il suo “peso” è la vera arma del centrocampo rossonero. Sbava la sua ottima prova con troppe conclusioni fuori fuoco.
Kakà: 6. Niente fronzoli, solo l’essenziale. Sa che la squadra vive un momento delicatissimo, con l’allenatore in bilico, e si sacrifica anche in copertura per aiutare i compagni a non andare in sofferenza. La leadership non gli è mai mancata.
Honda: 5. Il goffo liscio sul delizioso assist di Kakà al 2’ è l’immagine della sua partita e del suo momento di forma. A tre mesi dal suo arrivo in Italia non si può più dare la colpa al jet leg.
Taarabt: 6. La sua “epurazione” nel post-Atletico – partita molto stonata – aveva fatto storcere più di qualche naso (alzando più di una voce sul suo comportamento). La sua imprevedibilità e fantasia non sono sacrificabili.
(dal 33’st Birsa: sv. Entra per dare un po’ di gamba nel momento in cui la squadra deve solo ripartire)
Balotelli: 6,5. I mezzi tecnici e atletici sono tutti lì da vedere. Nel campionato italiano nessuno calcia come lui. Ma la quantità di tempo ed di energie che sperpera a litigare con arbitro e avversari resta disarmante.
(dal 43’st Zaccardo: sv.)
All. Seedorf: 6,5. Mette undici giocatori dietro la linea della palla per fare densità. E’ la mossa vincente che non dà spazi alla Fiorentina, punita dagli errori del suo portiere.
FIORENTINA: 5,5
Neto: 4. Non è un portiere affidabile, sbaglia troppo e non dà sicurezza ad una difesa già di per sé poco solida. I due gol sono figli di sue due errori evidenti.
Tomovic: 5,5. I movimenti e la dedizione alla causa ci sono, i piedi no. Spreca una quantità di cross senza eguali.
(dal 22’st Wolski: 5,5. Chiamato a dare brio ad una manovra diventata prevedibile)
Savic: 5. Balotelli lo porta a scuola ogni volta. Non riesce a far valere la sua fisicità e soffre la velocità di SuperMario.
Rodriguez: 5,5. Cerca di fare espellere Balotelli con una detestabile simulazione. Migliore con la palla tra i piedi che a difendere.
Pasqual: 6. Un problema muscolare lo costringe ad uscire appena al 17’. Matri contava sui suoi cross.
(dal 17’pt Roncaglia: 6. Il suo ingresso avanza la posizione di Tomovic. Lui ripaga Montella con una chiusura prepotente su Kaka che vale un mezzo gol.)
Ambrosini: 5. L’ex più rimpianto in campo ha il compito di tenere a bada Kakà e togliere i rifornimenti a Balotelli. Non ci riesce mai e viene graziato da Orsato in occasione di un fallo su Taarabt che avrebbe potuto portare al secondo giallo.
Borja Valero: 5,5. La palla sembra avere un’altra vita quando esce dai suoi piedi. Eppure non sempre mostra la sua qualità con appoggi poco precisi: inceppato lui, si inceppa la Fiorentina.
Mati Fernandez: 6. I suoi guizzi sono tra le maggiori fonte di gioco della Viola. Ma senza sbocchi esterni è troppo facile chiudergli gli spazi.
Cuadrado: 6,5. E’ l’anarchia impersonificata, un giocatore che svaria per tutto il campo e che non fai mai la giocata banale. Se la Fiorentina vuole diventare una squadra da titolo deve fare di tutto per trattenerlo.
Joaquin: 5. Non ha più il guizzo dei tempi di Valencia ma resta un giocatore pericoloso, chiedere al Napoli per conferme. Ma stasera non cambia mai passo e resta ingolfato.
(dal 33’st Matos: sv.)
Matri: 4. Ha due palloni incredibili da buttare dentro e per due volte incoccia in maniera sporca. L’involuzione avuta in pochi mesi è qualcosa che resta inspiegabile.
All. Montella: 5. L’infortunio di Pasqual è la svolta della gara. La squadra non riesce a sfondare sugli esterni ed è quindi facile per il Milan presidiare la zona centrale del campo. Montella ha la colpa di non riuscire ad inventarsi nulla per cambiare il corso del match.
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