Milano, 21 novembre 2014 - Lotta agli abusivi, i tassisti si mettono in proprio. Va bene i controlli delle forze dell’ordine, ma chi meglio di loro, il ragionamento, può tenere d’occhio la situazione dalle parti della stazione Centrale. Specie ai varchi che affacciano su piazza Luigi di Savoia.
Così un manipolo di conducenti – per adesso sono una trentina, ma il numero è destinato a salire nelle prossime ore – ha deciso di dar vita a un servizio di accompagnamento della clientela sotto le pensiline. Anche in vista dei sei mesi di Expo, quando arriveranno ogni giorno in città centinaia di migliaia di turisti stranieri che potrebbero diventare facile preda di chi esercita la professione senza titolo. I padroncini-ciceroni, che svolgeranno l’attività su base volontaria e fuori dal turno di lavoro, saranno riconoscibili da una pettorina gialla con la scritta nera «Taxi Service Milano». Per adesso, tutto si svolgerà all’esterno dello scalo ferroviario, ma l’iniziativa, nata spontaneamente e senza il cappello di sigle sindacali, potrebbe estendersi all’interno con la fondazione di una onlus, come accade da anni a Roma.
Anche perché è stata proprio la positiva esperienza portata avanti dai colleghi capitolini a incoraggiare i milanesi, che non vogliono farsi trovare impreparati all’appuntamento con l’Esposizione universale del 2015. C’è da dire che la novità, come spesso capita in una categoria composta da più di 5mila lavoratori, sta già facendo parlare di sé tra favorevoli, contrari e indifferenti. E non è l’unico tema al centro del dibattito. Sì, perché giusto ieri, tanto per dirne una, la Uiltrasporti ha scritto una lettera al sindaco Giuliano Pisapia e agli assessori Marco Granelli e Pierfrancesco Maran per segnalare il caso delle multe da 109,67 euro comminate dai vigili a una serie di auto bianche in piazza Duomo.
Sì, perché se è vero, come scrive il segretario regionale Silla Mattiazzi, che quei veicoli erano «in attesa al fuori delle regolamentari strisce (in quel momento nemmeno esistenti) che limitano il posteggio taxi», è altrettanto importante ricordare che «da anni e in conseguenza della crisi i posteggi taxi, in alcune ore della giornata, traboccano di auto pubbliche, alterando la regolare fermata». Quindi, gli autisti sono costretti giocoforza «a fermarsi provvisoriamente appena al di fuori di detti spazi senza intralciare la normale viabilità stradale». Conclusione: «Prenderemo iniziative di carattere sindacale, compresi presidi informativi e altro sulle principali zone di sosta taxi ove non si è proceduto a rendere sostenibile e sicuro il carico e scarico utenti». Nel mirino, i posteggi delle stazioni Cadorna (lato Paleocapa), Centrale (lato Michelangelo) e Garibaldi.