ANTONIO CACCAMO
Cronaca

Roberto e Walter, prima unione civile a Bernareggio

Primo 'sì' con la legge Cirinnà nella Brianza Est

Roberto Motta e Walter Orioli, compagni da vent’anni

Roberto Motta e Walter Orioli, compagni da vent’anni

Bernareggio, 1 settembre 2016 - Quattro giorni fa la sindaca di Lissone, Concetta Monguzzi, ha unito per la prima volta in Brianza due donne, Laura Parapetti e Joyce Helena Diniz De Oliveira. Sabato a Bernareggio saranno due uomini, Walter e Roberto, a coronare il loro sogno d’amore grazie alla legge Cirinnà entrata in vigore il 29 luglio.

A celebrare la loro unione anche in questo caso sarà il sindaco, il giovane Andrea Esposito, che si mostra felice di essere il primo nella Brianza Vimercatese a leggere la formula dell’unione davanti a due persone dello stesso sesso. "Lo farò - dice - con la consapevolezza che finalmente anche in Italia le coppie omosessuali possono pubblicamente esprimere il loro amore ed essere per questo riconosciute pienamente dallo Stato. Era un passo avanti atteso da tempo, ora è una realtà".

E i due partner sono pronti a festeggiare un’unione di fatto che dura ormai da vent’anni. "Nel nostro condominio siamo stati accolti con simpatia, ad indicare il fatto che la gente comune era già molto più avanti delle leggi dello Stato", spiega Walter Orioli, 64 anni. Walter ha conosciuto il suo compagno, Roberto Motta, 55 anni, durante il lavoro: entrambi si occupano di teatro terapia. "Stiamo insieme da tempo e aspettavamo questa legge. È una legge importante, perché l’amore non dipende solo dal sesso", spiegano. Passeranno una settimana in viaggio di nozze in Sicilia, ma prima Walter sarà a Gerusalemme a fare volontariato. 

Appena è entrata in vigore la Cirinnà, si sono presentati all’ufficio anagrafe per chiedere il riconoscimento del loro legame. Non sono state necessarie le pubblicazioni di matrimonio, perché la legge non le prevede. Fatte le verifiche di legge, sabato la coppia, insieme ai due testimoni, tornerà nella sala dove vengono celebrati tutti i matrimoni civili, per dichiarare di «voler costituire un’unione civile tra di loro». Il documento, firmato da sposi, testimoni e sindaco, sarà registrato nell’archivio di stato civile. Con la costituzione dell’unione civile, come ha stabilito il Consiglio di Stato, i partner acquisiscono gli stessi diritti e doveri delle persone sposate, se si esclude il vincolo di fedeltà. Dunque: obbligo di assistenza morale e materiale, di convivenza, di contribuzione economica, tra cui la reversibilità della pensione e i diritti successori, ma senza l’obbligo della fedeltà. I due partner possono decidere di utilizzare un cognome comune. Se non scelgono la separazione dei beni, con l’unione civile la comunione è automatica.