Monza, 7 gennaio 2017 - «Senza soldi non ci sono alternative: si taglia». Siria Trezzi non ha dubbi: per la sindaca di Cinisello Balsamo, delegata ai Trasporti della Città metropolitana di Milano, oggi è difficile fare i conti senza il contributo decisivo della Regione Lombardia. A far scoppiare il caso, il decreto del presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti, che nell’assemblea dei sindaci di fine anno ha annunciato la soppressione per mancanza di risorse, a partire dal 1° febbraio, di due linee strategiche come la Z225 e la Z227, che da Lissone, Muggiò e Nova Milanese, attraversando Cinisello, portano circa novemila pendolari al giorno alla stazione Fs e alla metropolitana di Sesto San Giovanni.
Una decisione che ha scatenato una rivouzione fra gli utenti e gli amministratori dei Comuni colpiti dai tagli, le cui cinque sindache sono intervenute con una dura lettera di protesta e raccolte di firme. Lunedì i soci dell’Agenzia di bacino per il Tpl, che riunisce gli amministratori delle Province di Monza, Pavia e Lodi, oltre alla Città metropolitana di Milano e i sindaci dei Comuni capoluogo, si riuniranno per tentare un salvataggio. Ma senza risorse, chiarisce la delegata ai Trasporti della Città metropolitana, è difficile far quadrare i conti. «Il nostro obiettivo è ottimizzare il più possibile le tratte, ma non potremo mai sostituire i fondi che mancano - spiega Siria Trezi -. In realtà in questi anni abbiamo già fatto degli sforzi per contenere i tagli, ma le risorse ad oggi non bastano. Su queste linee eravamo in attesa dell’arrivo della metropolitana a Bettola, che per tutta una serie di motivi indipendenti dai Comuni è slittato. Ora dovrebbero riaprire i cantieri perché i finziamenti dei 23 milioni all’interno del Patto per la Lombardia ci sono».
In primavera diventerà operativa l’Agenzia di bacino, che dovrà gestire il traporto pubblico locale su un’area che comprende Milano, la Brianza, Pavia e Lodi, dove sarà possibile puntare a nove gare, economie di scala diverse rispetto a oggi e mettere mano a una razionalizzazione sensata delle linee. Ma senza garanzie economiche e in attesa della nomina del direttore, l’Agenzia è ferma. Nel frattempo però bisogna gestire la quotidianità: la linea rossa non è ancora arrivata alle porte di Monza e le due linee di autobus sono fondamentali per migliaia di pendolari, lavoratori e studenti, che dalla Brianza gravitano sull’hinterland e su Milano.
Le due linee, da sole, consentirebbero alla Provincia di Monza di risparmiare quasi 800mila euro, ma la coperta resta corta: fra la Brianza e la Città metropolitana di Milano ballano ancora 4 milioni. «La Regione nel 2016 ha messo 8 milioni sulla Lombardia a patto che, giustamente, noi diventassimo autonomi, riorganizzando corse e tariffe senza perdite di personale - conclude la sindaca di Cinisello -. Noi ci siamo organizzati con l’Agenzia di bacino, che a breve sarà efficiente. Ma aumentare le tariffe e tagliare ora non avrebbe senso. Stiamo lavorando per trovare un’ottimizzazione, ma è necessario che anche quest’anno ci sia un contributo della Regione. Azzerare completamente il contruibuto di 8 milioni significa solo produrre dei tagli».