Monza, 5 novembre 2017 - Vendita dei biglietti in calo, zero sponsorizzazioni e tagli di contributi pure dal Comune, e il Teatro Manzoni è sempre più in crisi economica. Una situazione a cui si aggiungono i cronici problemi dello storico palcoscenico monzese che ha costi di esercizio elevati, limiti infrastrutturali che richiedono interventi per la messa in sicurezza o la bonifica del tetto con amianto e inoltre, per mantenere almeno un’offerta culturale di alto profilo, subisce un impatto negativo anche dai costi legati all’invito delle compagnie teatrali di maggiore successo.
La crisi del teatro più grande di Monza dura da tempo: storicamente è sempre stata a carico della città, ripianata dal municipio, ma da un paio d’anni è finita a carico di un’altra realtà cittadina. Dalla fine del 2014 il peso del Manzoni è stato messo sulle spalle dell’Azienda speciale di formazione Scuola Paolo Borsa, l’ex Civica al 100% del Comune, una realtà economicamente sana che dopo anni di pareggi di bilancio, con pure qualche guadagno, ha iniziato a registrare perdite. Dall’ultimo bilancio relativo al 2016, che presto il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare, si vede che il carico del Manzoni ha fatto aumentare del 10,1% il valore della produzione, da 1,44 milioni a 1,58 milioni, ma assieme anche del 18,4% i costi, da 1,49 milioni a 1,77 milioni, portando a un risultato negativo di 120mila euro imputabili per la maggior parte (quasi 95mila euro) alla gestione teatrale.
Le cause principali, assieme agli alti costi d’esercizio, sono il calo delle vendite dei biglietti, l’assenza di sponsor e pure lo stesso Comune che ha tolto oltre 60mila euro di contributi, scesi in un anno da 154mila a 91mila euro. Ora per ripianare i conti del Manzoni, la Borsa mette mano ai risparmi, prendendo 20mila euro dalla riserva statutaria che viene azzerata e gli altri 99mila euro dal fondo di dotazione che cala del 20%. Il Consiglio comunale dovrà approvare i conti ma già ora, dopo il passaggio della questione in commissione bilancio, emergono le questioni politiche. Le solleva Paolo Piffer, capogruppo di Civicamente, che vede "l’eccellenza della Borsa zavorrata dalle grosse criticità del teatro", una struttura costosa per cui l’azienda speciale Borsa ha già deliberato di aumentare i biglietti e gli affitti di utilizzo. "Spero - conclude Piffer - che questa Amministrazione prenda di petto la situazione perché così non si può andare avanti".