Mezzago (Monza e Brianza), 9 luglio 2017 - Un labirinto senza Minotauro, un luogo magico alle porte di Milano dove perdersi e trovarsi, magari anche in compagnia della musica, della poesia, del teatro, dell’arte e dei prodotti della natura.
Ha aperto il Labirinto di Mezzago, una foresta in minatura sui sentieri di un grande campo di mais seminato a maggio e cresciuto un po’ in ritardo, tre settimane perse a causa della brutta stagione, ma ora nel suo massimo rigoglio. Sarà fruibile per tutta l’estate, fino alla metà di settembre, poi chissà. Si tratta infatti di un esempio di land art condivisa e 3-4 mesi è la durata del ciclo del mais.
A disegnare sentieri e isole è stata un’artista tedesca, Maria Mesch, da anni attiva a Mezzago, con il sostegno della Coop, l’aiuto di Proloco, biblioteca e altre associazioni, oltre al patrocinio del Comune.
"In Germania i labirinti nei campi di mais da foraggio ora sono molto diffusi, alcuni labirinti storici sono alla quindicesima o più edizione, i primi hanno guest book con turisti arrivati anche da qualche centinaio di chilometri di distanza - spiega Maria Mesch -. E negli Stati Uniti i corn maze si estendono su ettari".
Quello di Mezzago è stato pensato come un labirinto diverso, adattandolo a contenuti non solo ecologici, ma anche sociali e culturali. Ne è nato un progetto organizzato su un disegno astratto che richiama lo stile dei disegni della sua ideatrice (disegni che saranno riprodotti tutti sui biglietti con i quali ai visitatori verrà chiesto un piccolo contributo all’ingresso), fatto di sentieri ampi e percorsi più difficili, con piccole isole da destinare a eventi diffusi o installazioni itineranti.
Si parte infatti da un sentiero di ingresso per raggiungere senza troppa fatica le due prime isole, per poi avventurarsi in giardini erranti con isole più difficili da raggiungere e vicoli ciechi. Accessibile anche ai meno esperti l’isola più grande, con un sentiero di ingresso separato del diametro attuale di 12 metri ma che a settembre raggiungerà i 22 metri.
Accedervi non è difficile: si trova a 12 minuti a piedi dal parcheggio della biblioteca o a 10 dal parcheggio di via Industrie percorrendo i sentieri del Parco Rio Vallone.
"Il labirinto è stato ideato come un contenitore dove sarà possibile ascoltare musica, sedersi a leggere, fare passeggiate col filosofo o partecipare a laboratori yoga o di argilla, o ancora acquistare prodotti a chilometro zero - continua Maria Mesch -. I sentieri sono stati pensati per chi vi cammina, per esempio tenendo conto della luce. Il labirinto aprirà verso le 18 fino al tramonto, mentre la domenica sarà aperto dalla mattina. Sono consigliate le torce per la sera e scarpe chiuse e maniche lunghe per girovagare. Ci saranno anche camicie e giacche in prestito".
E per chi si perde? Nessuna paura: controlli, palloncini, mappe e biandiere verranno usati come moderno filo d’Arianna.
Pensando che alla fine perdersi nel verde non è poi così male, soprattutto quando l’unico mostro da cui scappare è il traffico della città.