Monza, 22 agosto 2015 - Più di 350 nuovi arrivi in un paio di mesi. Gli sbarchi dei disperati hanno raggiunto ritmi frenetici, tanto da far raddoppiare nel giro di poche settimane il numero dei richiedenti asilo presenti in Brianza. In Prefettura si fanno i salti mortali, sindaci e Provincia si stanno attrezzando per trovare nuovi spazi in risposta all’ennesima emergenza. E in via Prina si corre ai ripari.
"Al fine di fronteggiare il massiccio afflusso di cittadini stranieri richiedenti la protezione intervazionale", la Prefettura di Monza e della Brianza ha pubblicato infatti un nuovo bando di gara "per assicurare - si legge in una nota dell’ufficio territoriale del Governo - in ambito provinciale, secondo il programma di intervento predisposto dal ministero dell’Interno, gli occorrenti servizi di accoglienza a favore degli ulteriori migranti eventualmente da accogliere". Il tempo stringe: le offerte dovrano pervenire alla Prefettura entro il 21 settembre.
I numeri del resto parlano chiaro. Ancora ai primi di luglio erano 430 gli stranieri ospitati nelle strutture pubbliche e private messe a disposizione in 23 Comuni della Brianza: 430 persone su un totale di 896 migranti presi in carico dalla rete di accoglienza della Brianza dal marzo 2014 al maggio 2015. Oggi i disperati accolti negli hub e nelle altre strutture brianzole sono 804, fa sapere la Prefettura, che oltre ai 453 posti già oggetto dei precedenti affidi, con la nuova gara chiede un ampliamento di altri 450 posti, quindi un raddoppio.
Già ai primi di luglio la Prefettura aveva previsto l’ampliamento dell’offerta di accoglienza fino a 580 posti. Numeri subito cresciuti dopo la circolare del 28 luglio del ministero dell’Interno con la quale, in base al piano di riparto nazionale, è stata richiesta per la Lombardia la disponibilità di altri 2697 posti. Di qui l’ultima iniziativa e la nuova gara per altri 450 posti, per una spesa complessiva a bando di 960mila euro per i prossimi due mesi (450 ospiti per 35 euro pro capite al giorno, per un totale di 61 giorni).
L’emergenza infatti non si ferma. Anche ieri al centro di prima accoglienza di via Spallanzani a Monza, dove ormai le tende restano ben piantate nel giardino di fronte alla struttura in muratura non più sufficiente, sono arrivate altre 8 persone. Sono tutti uomini, inviati in Lombardia da Palermo.
Nel frattempo, accanto agli hub di Monza (spazi di proprietà del Comune) e Limbiate (spazi della Provincia), dove i nuovi arrivati ricevono i primi servizi (dalla registrazione agli screening sanitari), è stato aperto un nuovo centro di prima accoglienza ad Agrate Brianza, cui si è affiancato da qualche giorno per l’Alta Brianza un piccolo centro da una ventina di posti a Carate, ricavato in una casa cantoniera.