Monza, 31 luglio 2012 - Sembra la sceneggiatura di un film di Hitchcock, l'episodio svoltosi all'alba di sabato ad Aicurzio, piccolo comune brianzolo. Un’amante ferita vuole uccidere la moglie dell’uomo che ama, così si traveste da Eva Kant - passamontagna e tutina nera - ed entra in casa con una siringa di anestetico con l'intenzione di piantargliela nel cuore. L’ago si infrange su una medaglietta che la malcapitata porta appesa ad una catenina.
La storia è stata resa nota oggi dai carabinieri. L’aspirante killer è Miranda Janette Gonzales, nata a Santiago del Cile 52 anni fa ma ormai italiana d’adozione. Dopo aver fatto la badante per anziane, si è iscritta alla facoltà di medicina del San Raffaele, a Milano, dove avrebbe conseguito la laurea a breve. Una donna dalla vita normale sconvolta da una folle gelosia, che alle 6.45 di sabato scorso l'ha spinta ad entrare nella villetta di via Alfareda, ad Aicurzio, attraverso una porta finestra lasciata aperta per il caldo con l'intento di pugnalare al cuore con la siringa la sua rivale.
La vittima, Michela V., 62 anni, era addormentata sul divano in salotto e non ha sentito la i passi della sudamericana che le si è avvicinata con la siringa stretta nella mano destra, ha preso la mira e affondato un colpo secco al cuore. Ma l’ago ha centrato la medaglietta che la donna teneva appesa ad una catenina proprio all’altezza del petto. La signora Michela si è svegliata e ha iniziato una colluttazione durante la quale la cilena ha provato a soffocarla con un cuscino, ma la reazione e le urla dell’italiana hanno costretto l’amante a scappare senza portare a termine il suo piano. Quando Nadia, la figlia 32enne della donna è arrivata nella stanza, è riuscita a vedere solo un’ombra che si allontanava.
L’emula di Eva Kant è stata avvistata anche dai vicini, che ai carabinieri hanno raccontato di aver visto una persona scavalcare la recinzione della villetta ed entrare in quella adiacente. Ai militari è bastata una perquisizione per scoprire il passamontagna, la tutina nera e la siringa, oltre a una serie di farmaci usati per riempirla. In un primo momento la donna ha negato tutto, ma di fronte all’evidenza delle prove si è chiusa in un ostinato silenzio. È stata arrestata per tentato omicidio e trasferita nel carcere di Monza.
La signora Michela è stata trasportata nell’ospedale di Vimercate perché durante la colluttazione ha ingerito dell’anestetico quando si è rotta la siringa. Alla domanda se avesse sospetti su qualcuno, la donna ha risposto di non avere nemici. Non era a conoscenza della relazione extraconiugale del marito, impiegato di 60 anni, che al momento dell’aggressione era appena uscito di casa per andare a lavoro. Quando i carabinieri lo hanno interrogato, difronte alla fotografia della cilena ha dovuto ammettere di aver avuto una breve storia con lei. Solo un’avventura, terminata da tempo e senza strascichi. A quanto pare la donna la pensava in modo diverso.
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